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Il funerale di Cinecittà celebrato in piazza con tanto di sacerdote e bara. Nuova singolare protesta dei lavoratori degli studios che da settimane stanno manifestando contro il piano industriale di Cinecittà. Ma il presidente degli Studios, Luigi Abete, durante una conferenza stampa per illustrare il progetto di sviluppo ha annunciato: “Se i lavoratori continueranno a occupare, l’azienda nei prossimi giorni deciderà di portare avanti i licenziamenti. Spero proprio di non doverlo fare e che sospendano la protesta e condividano il piano che abbiamo fatto”.
‘Cinecittà non si tocca la difenderemo con la lotta’, ‘Abete-Della Valle fuori dalle palle’, ‘A Cinecittà il cinema è sovrano il vostro parco giochi non lo vogliamo’. Questi gli slogan che una trentina di lavoratori hanno urlato davanti alla Casa del cinema di Villa Borghese a Roma, dove si è svolta la presentazione da parte del presidente di Cinecittà Studios, Luigi Abete, del piano di sviluppo e riorganizzazione aziendale dell’area. ”Qui si vogliono costruire alberghi, piscine e parco giochi per richiamare le produzioni estere – ha spiegato Fabrizio, uno dei lavoratori in protesta – come se a Roma non ci fosse posto per dormire. E’ veramente assurdo perché nel frattempo sono previsti licenziamenti. Noi sono 70 anni che facciamo cinema e il bello è che loro dicono che lo fanno proprio in nome del cinema. Quello che chiediamo è lo stop del piano industriale e l’apertura di un vero tavolo istituzionale con lo Stato che rimane l’unico proprietario di Cinecittà”. Davanti all’ingresso della Casa del cinema sono stati lasciati il coperchio di una bara con sopra la scritta ‘Cinecittà’, una piccola piscina gonfiabile con a fianco delle taniche d’acqua e un mattone a simboleggiare la prima pietra dell’hotel ”che si vorrebbe costruire”.
Questa sera Giovedì 26 luglio, alle ore 19 presso la festa dell’Unità di Caracalla a Roma (Palco Paolo Borsellino – Circo Massimo) incontro dibattito dal titolo “Salvare Cinecittà, salvare il Cinema”. Partecipano Irene Bignardi, Enzo Foschi, Alberto Manzini, Pier Luigi Regoli, Francesco Siciliano, Vincenzo Vita
