“Fu Falcone a raccontarmi che Beppe Montana durante le vacanze non smetteva mai di lavorare, di dare la “caccia ai mafiosi”. Così Don Luigi Ciotti ricorda al raduno nazionale dei giovani di Libera il commissario di polizia ucciso da Cosa nostra nel comune di Santa Flavia, nei pressi del porto dove era ormeggiato il suo motoscafo, a Palermo il 28 luglio del 1985. 27 anni fa la lotta alle mafie, molto spesso, si faceva così: in prima persona per conto dello Stato. In quell’ estate in soli dieci giorni furono uccisi tre investigatori, Montana venne ucciso in un periodo in cui Cosa nostra sferro’ l’ attacco al cuore dello Stato. Al raduno del giovani di Libera Ciotti ricorda anche la cnsapevolezza che già in quegli anni Montana aveva maturato circa la necessita’ che la lotta alle mafie passasse anche attraverso una battaglia culturale e la formazione nelle scuole.
A seguire l’ intervista a Don Luigi Ciotti realizzata qui a Borgo Sabotino, sul bene sequestrato che sta ospitando dal giorno 25 luglio il terzo raduno i giovani di Libera. Con il presidente di Libera abbiamo parlato della nascita della rete di associazioni, ai vent’ anni che sono trascorsi dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio. E ai microfoni della redazione il ricordo del commissario di polizia, Beppe Montana.