Se gli arabi sono solo carne da macello

0 0

Si avvicina il vertice della Nato e sembra a tutti evidente che lo scenario libico si allontani dalla Siria. I soci di Erdogan non sono interessati e lo stanno lasciando intendere molto chiaramente. Obama, si sa, e’ in campagna elettorale, gli europei sollecitano i turchi a stare calmi, e Erdogan annuncia nuove defezioni di alti ufficiali siriani per non seguire il consiglio europeo gratis. Assad dunque ha segnato un punto, forse una vittoria di Pirro, ma certo il suo azzardo non si e’ dimostrato un bluff. Gli armamenti russi sono efficienti, certo il raiss damasceno oggi non sta peggio dell’altro ieri.

Dunque più che alla guerra che non ci sara’ conviene guardare a quella che c’è. Di che tipo di guerra si tratta? Dopo quindici mesi non si e’ mai sentito parlare di attacco sunnita contro villaggio alawita, o di strage perpetrata dai curdi, o dai drusi. Il Nunzio Apostolico a Damasco poi rilancia, e dice che i cristiani sono rispettati, e cita toccanti episodi di amicizia islamo-cristiana.Le guerre civili purtroppo pero’ prevedono proprio quello che in Siria non c’è, cioè massacri e vendette etniche o confessionali. Come accadde in Libano durante la guerra civile. Quanti eccidi, quanti orrori prima e dopo il massacro di Sabra e Chatila… In quella guerra civile si combatteva per i palestinesi, per i siriani, per i sauditi, per gli israeliani…o per nobilissimi interessi, come pensavano i miliziani di tutte le opposte milizie. Insomma si combatteva per tutto e per tutti, fuorché per il Libano.
In Siria le cose non vanno così e questo e’ un enorme titolo di merito del popolo siriano. Un grande popolo senza amici. Perché?

Perché un popolo martoriato da quindici mesi da un regime che bombarda città e villaggi deve subire anche l’onta di vedersi negare soccorso e stima? Perché i siriani sono arabi. E agli arabi le varie destre che dominano tanti media non sono disposte a riconoscere niente, piegate come sono ai calcoli del governo israeliano. Ma gli antagonisti? Perché neanche loro sono disposti a riconoscere meriti a un popolo arabo? Perché per loro gli arabi devono solo morire per mano di israeliani e americani, e consentire loro di dirsi indignati.

Ma la Primavera araba, che grazie al cielo non e’ finita, non e’ stata fatta ne’ per difendere il bisogno di contrapposizione radicale e magari violenta del governo israeliano ne’ le smanie di protagonismo dei sedicenti pacifisti, ma per consentire agli arabi di cancellare un sessantennio orribile, quello dei despoti, e costruirsi le loro cittadinanze! E’ questo che Netanyahu e gli antagonisti non perdonano al popolo siriano, ai drusi, ai cristiani,ai sunniti, agli alawiti e ai curdi di Siria, tutti consapevoli che il regime ha ancora una sua base, un suo consenso, costruito in 50 anni di ideologizzazione delle masse e tutti determinati a cambiare questo registro! Se c’è una guerra civile in Siria e’ questa. Una guerra fondamentale per futuro di tutte le primavere, anche quella palestinese, quando verra’…


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21