Noi giornalisti Rai tra una riforma indispensabile (ma resa oggi improbabile dal peso che le forze del conflitto di interessi hanno anche nell’attuale maggioranza) e le ceneri dell’azienda che la prorogatio produrrebbe. Cosa faremo nella manifestazione del 6 giugno? Anzitutto diremo quello che noi pensiamo debba essere il servizio pubblico del futuro. E lo faremo illustrando le autorevolissime adesioni al manifesto in difesa della Rai, promosso col coordinamento del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida (consultabile su www.riprendiamocilarai.it).
Questo e’ il punto di partenza per poter poi parlare di situazione reale. Non ce la sentiamo di dire a Bersani di recedere dalla sua posizione di intransigente richiesta di cancellazione della Gasparri. Tutti sanno, anche Monti, che quella legge, letale per indipendenza e competenza fin da quando fu concepita, oggi rischia di portare anche contabilmente la Rai nel baratro. In effetti non il leader del partito democratico vorremmo convincere, ma Alfano a condividere una riforma. E tuttavia ci aspettiamo che ad un atto irresponsabile e di parte che fa il successore di Berlusconi alla guida del Pdl, non corrisponda una scelta che produce eterogenesi del fine. Se Alfano non mette i voti del suo partito a disposizione di una logica di autonomia e rilancio insita in una riforma, l’unica conseguenza non e’ la morte della Gasparri, ma l’esaltazione dei suoi più perversi effetti. Rimangono, infatti, scaduti e scadenti i “berluscones” che guidano l’azienda. Ecco perché noi che siamo contro il mantenimento dello status quo, ad Alfano chiediamo di ripensarci, mentre a Bersani non potremmo rivolgere l’invito a recedere dalla sua posizione, perché vorrebbe dire accettare anche da parte nostra un’ulteriore applicazione della Gasparri. Riteniamo, però, di dovere fare appello al Pd perché prenda un’iniziativa politica utile a superare lo stallo. La non partecipazione al voto in Vigilanza, apprezzabile in una prima fase, oggi da sola non basta più.
Appuntamento mercoledì 6 giugno alle 10,30 presso l’hotel Nazionale,sala Cristallo, di piazza Montecitorio a Roma