di Flavio Lotti
La Tavola della pace si unisce alla famiglia di Aldo Bianzino che oggi ha chiesto la riapertura del procedimento penale per il reato di omicidio.
I fatti emersi nel recente processo alla guardia carceraria condannata per omissione di soccorso, falso e omissione di atti d’ufficio alimentano nuovi forti dubbi e preoccupazioni che devono essere oggetto di nuovi approfondimenti.
L’ansia di verità e di giustizia dei familiari e degli amici di Aldo Bianzino non può essere ignorata. E’ un fatto di civiltà. Non possiamo accettare che al dolore provocato dall’improvvisa scomparsa di Aldo si sovrapponga la sofferenza per una verità negata, una giustizia incompiuta e un diritto calpestato.
L’Umbria, terra di pace e di fratellanza, attende che venga sanata questa ferita. Riaprire quel processo vuol dire compiere un gesto di riconciliazione nel nome dei valori che sono alla base di questa terra e della nostra Repubblica.