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TANA DE ZULUETA: “Due nomi sono usciti, e questo è un segnale di forza, e non era scontato”

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“Io sono molto contenta che si sia riuscito a rispondere alla richiesta. Due nomi sono usciti, e questo è un segnale di forza, e non era scontato”. Così Tana De Zeulueta, ex parlamentare ed esperta di tv comunicazione commenta le  nomine di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi nel consiglio di amministrazione della Rai. 
Tana De Zulueta, gli eventi degli ultimi giorni, la vicenda associazioni della società civile e Cda della Rai, sono un segnale da molti ritenuto positivo, ma da tutti ritenuto non sufficiente. Quindi, non ci si deve fermare e proseguire verso una Rai in mano ai cittadini, prefigurando quello che accadrà nella prossima legislatura per la riforma della governance. Lei è stata autrice di un Progetto di Legge nella precedente legislatura apprezzato da moltissimi. Quali sono i punti su cui da subito bisogna cominciare a ragionare per una vera riforma della Rai? Per esempio il superamento dell’azionista pubblico- Ministero dell’Economia è un punto qualificante?

“Sì, questo è il primo punto. Noi ne abbiamo identificati cinque. Primo, il superamento dell’anomalia che vede, giustappunto, l’azionista pubblico nel Ministero dell’Economia; e mio compiaccio della presa di posizione anche della FNSI che va in questo senso. Il secondo punto, anche questo importante, è il superamento della Commissione Parlamentare di Vigilanza. Io credo che bisogna sottolineare  che questo è in sé un’anomalia: una  Commissione che svolge in Italia un ruolo che è quello di vigilare, ossia controllare la stampa, la televisione, i media, mentre l’idea dovrebbe essere esattamente l’opposto, cioè dovrebbero essere i giornalisti a controllare il Parlamento. Quest’anomalia immaginiamo di superarla con il punto 2, anch’esso qualificante, che vede la Commissione sostituita da un nuovo organo, un Consiglio per l’organizzazione degli audiovisivi, come l’abbiamo chiamato. La cosa importante è che i cittadini contribuiscono alla formazione di questo Consiglio nazionale eleggendone cinque membri; i rimanenti membri sarebbero indicati da quelli che la televisione la fanno. Ciò darebbe la maggioranza di questo organo alla società civile, con la partecipazione qualificata anche di rappresentanti delle formazioni politiche.”

E’ soddisfatta della vicenda legata ai nomi che sono stati espressi dalle associazioni della società civile, cioè Colombo e Tobagi?
“Io sono molto contenta che si sia riuscito a rispondere alla richiesta. Due nomi sono usciti, e questo è un segnale di forza, e non era scontato. La cosa più importante del gesto del Pd è il riconoscimento del principio del primato della società civile, la qual cosa lo rende propedeutico alla riforma che verrà, quella vera.”


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