Come non condividere le affermazioni di biasimo e di sconcerto lette in queste ore su più fronti, riguardo alla vicenda ultima delle nomine Agcom.
“La nuova Agcom nasce vecchia . Un teatrino lottizzatorio dei peggiori, una pagina nera della democrazia, come nella migliore (peggiore) vergognosa tradizione partitocratica italica. Ci attende un settennato di “garanzie” non eccellenti. I 3 nuovi commissari Agcom sono Dècina, Posterano e Preto e viene confermato Martusciello.” (da Millecanali – Sole 24 ore – Angelo Teodosio Zaccone). “Al di là della scarsa trasparenza, delle dubbie procedure, dell’assurdo “baratto” tra posti all’Agcom e quelli all’Authority della privacy, le nomine non rispecchiano affatto i reali rapporti di forza tra le formazioni politiche e nemmeno quelli esistenti in Parlamento, per altro sempre meno rappresentativo ed inviso a milioni di italiani; soprattutto, le nomine non sono espressione della società civile, della cultura, del mondo produttivo, professionale e del movimento associativo di utenti e consumatori. Inoltre – conclude Luca Borgomeo, Presidente dell’Aiart – le nomine hanno il gravissimo effetto di consolidare la concentrazione del potere monopolistico, mediatico, economico e politico che tanti danni ha arrecato al sistema radio-televisivo italiano, contribuendo notevolmente al degrado morale, culturale e sociale dell’Italia”. (Agcom – Consiglio Nazionale degli Utenti – Luca Borgomeo).
Come non associarsi alla irrinunciabile condanna dell’ ultima vergognosa pagina della politica in Italia
Intervento di Nichi Vendola alla conferenza
stampa IdV del 5 giugno a Montecitorio
http://www.youtube.com/watch?v=nvxZBjMi2z0