A volte ritornano, pervicacemente, ci tentato con i mezzucci della politica più deteriore, dopo esser stati costretti a tornare indietro su decisioni insensate e, forse, solo stupidamente razziste. A Ponteranica, in provincia di Bergamo, tre anni fa, la giunta comunale leghista fu bloccata dalla protesta popolare nel suo tentativo di eliminare l’intitolazione a Peppino Impastato della biblioteca comunale. Volevano dedicare la Biblioteca ad un sacerdote, Padre Giancarlo Paggi che sarà stata sicuramente una brava persona ma che agli occhi degli amministratori leghisti aveva l’incommensurabile merito di essere nato nei paraggi della cittadina.
Ora, verrebbe da chiedere all’ex ministro Maroni, che parla di rinnovamento della politica leghista e che, soprattutto, ha fatto il ministro degli Interni in ben due legislature, recandosi più volte in Sicilia e, forse, anche a Cinisi, se pensa che questa decisione politica del suo sindaco di Ponteranica, sia da iscrivere nel rinnovamento della Lega; oppure se non sia altro che l’ennesimo sfregio alla memoria di una persona coraggiosa uccisa dalla mafia solo per essersi battuto contro “cosa nostra” ed un boss come Tano Badalamenti, uno di quei capimafia contro i quali la Lega e Maroni stesso hanno detto, a parole, di volersi battere strenuamente in nome dei magistrati e degli agenti morti per la legalità.
Tanto più che siamo a vent’anni esatti dalle stragi di Capaci e di Via D’Amelio: forse il sindaco di Ponteranica pensa di onorare Falcone, Borsellino e gli uomini delle loro scorte, eliminando il nome di una vittima di mafia come Impastato dalla sua Biblioteca Comunale?
O forse (per ignoranza per carità…) pensa che le mafie al nord non esistono e che quindi non sia il caso di mobilitarsi contro le infiltrazioni economiche e “culturali” mafiose, anche e soprattutto ricordando chi sono le persone morte per combattere i mafiosi nelle terre dove la mafia è prosperata grazie a violenze e soprusi di ogni genere. Proprio mentre, guarda caso, le penetrazioni della ‘ndrangheta, della camorra e di “cosa nostra” sono diventate pubbliche ed oggetto di inchieste da parte della magistratura con indagini che coinvolgono proprio amministratori (ora ex) ed altri personaggi della Lega. E non vogliamo pensare che ci possa essere connessione tra questi episodi e le decisioni del sindaco leghista di Ponteranica. Il quale dovrebbe spiegare, altrimenti, perché ce l’ha tanto con quel nome, Impastato ,che invece per migliaia di persone (soprattutto giovani) è un simbolo di lotta perla legalità. Eperché stia tentando di portare a termine la sua azione di “rinomina” della biblioteca comunale in modo così subdolo.
Perché proprio di una operazione di piccola e stupida bassa politica si tratta: tre anni fa la decisione della giunta leghista di Ponteranica di cancellare l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato era stata pubblica. Aveva però provocato critiche e polemiche da tutta Italia, sfociate in una manifestazione che aveva portato al ritiro del provvedimento. Ora l’amministrazione comunale ci riprova ma quasi di nascosto utilizzando una cerimonia pubblica prevista per martedì 5 giugno che era stata organizzata per l’intitolazione del passaggio pedonale di via Unione a ‘percorso Unità d’Italia’ e alla quale, all’ultimo momento è stata aggiunta l’intitolazione della biblioteca a padre Giancarlo Baggi.
L’iniziativa è stata vista dalle minoranze della lista civica ‘Per Ponteranica orizzonti nuovi’ come “un gesto di sfida e prevaricazione. Unire le due diverse e distanti intitolazioni è il tentativo, maldestro, di coinvolgere con un raggiro l’intero consiglio comunale e la scuola, a cui è stata data un’informativa ambigua e poco precisa” scrivono, chiedendo il ritiro della decisione. Tanto subdola quanto stupida.
Che ne pensa l’ex ministro Maroni?