“La Fnsi mantiene un giudizio fortemente critico sui provvedimenti relativi al lavoro approvati in Parlamento. Infatti, alcune correzioni ai testi originari non attenuano i rischi che le nuove norme fanno correre alle tutele ed ai diritti dei lavoratori. Appare una legge non risolutiva delle problematiche che affliggono il mondo del lavoro, ma, anzi, in alcuni casi, le aggrava. Per queste ragioni terremo vivo il contatto con le realtà del nostro lavoro e di tutto il mondo sindacale per contrastare attacchi alla dignità e ai diritti dei lavoratori che questa legge agevola e per far crescere nel Parlamento e nel Paese le indispensabili modifiche.
I giornalisti italiani hanno un contratto di lavoro che consente la necessaria flessibilità e la coniuga con le altrettanto necessarie tutele. Il Sindacato dei giornalisti è impegnato con le proprie controparti a garantire il mantenimento di tale specificità, aggiornandola ed approfondendola nell’ambito dell’autonomo confronto sindacale.
L’impegno della Federazione della Stampa non è limitato al tradizionale mondo del lavoro dipendente, ma riguarda anche quello del lavoro autonomo e precario, enormemente ampliatosi nel corso degli anni e che richiede forti interventi legislativi. Per questa ragione il Sindacato dei giornalisti rivendica l’approvazione delle norme relative all’equo compenso inopinatamente bloccate in Parlamento. Si tratta di un problema di civiltà del lavoro e di regolazione di un mercato privo di regole che danneggia, oltre che i lavoratori, gli stessi imprenditori che vogliano operare con correttezza.
Nell’affrontare la devastante crisi del settore editoriale la Fnsi intende continuare ad utilizzare, con sempre maggiore saggezza, gli ammortizzatori sociali garantiti ai colleghi dalla nostra autonomia previdenziale e richiama gli imprenditori del settore dell’informazione ad un ricorso oculato agli strumenti che la legge e le norme contrattuali mettono a disposizione per affrontare le situazioni di difficoltà”.