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La Lega rinunci a cantare “Va pensiero”, coro risorgimentale unitario

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All’onorevole Roberto Maroni – che ha annunciato il rinvio del raduno leghista di Pontida e che sta cercando di svecchiare il suo partito – abbiamo una richiesta da rivolgere: un anno fa il Comitato per la Bellezza ha sottolineato come la Lega Nord si sia appropriata (sbagliando oltre tutto melodramma) del coro del “Nabucco” verdiano “Va’ pensiero” e l’abbia strumentalizzato quale inno secessionista, in funzione anti-unitaria e quindi anti-italiana. In calce a questa denuncia abbiamo raccolto adesioni qualificate di associazioni, movimenti, musicisti, musicologi, operatori musicali, registi, scrittori, giornalisti, storici, storici dell’arte e della musica, ecc. All’onorevole Maroni chiediamo: rinunci la Lega Nord ad utilizzare “Va’ pensiero” contro l’unità d’Italia, scelga un altro coro, si faccia un proprio inno, anche “celtico” e lo canti. Nessuno avrà nulla da obiettare. Ma lasci Verdi all’Italia e all’Europa.

Onorevole Maroni, lei forse non sa che nel periodo in cui musicò “Nabucco”, Giuseppe Verdi, animato da spiriti fortemente mazziniani, scrisse all’amico e librettista Francesco Maria Piave. “Sì, sì, ancora pochi anni, forse pochi mesi, e l’Italia sarà libera, una e repubblicana”. Nel 1861 l’Italia “libera e una” lo fu, “repubblicana” soltanto nel 1946. Non solo: nel gennaio del 1849 egli “inaugurò”, si può dire, la seconda Repubblica Romana  (soltanto ora rivalutata appieno, con un suo Museo inaugurato nel 2011 da Giorgio Napolitano), rappresentando al Teatro Argentina la “prima” della “Battaglia di Legnano”, opera più di ogni altra patriottica in cui si esalta il “sacro patto” che ci unisce. Il successo fu così fragoroso che il teatro venne invaso dal pubblico che agitava bandiere tricolori e reclamava il bis dell’intero ultimo atto (come avvenne). E dopo la caduta di Roma per mano dei Francesi, Verdi elogiò il comportamento fiero e coraggioso tenuto dai romani, ripetutamente.

Non ci siamo mai spiegati perché Umberto Bossi scelse, per farne un inno dei Lumbard, quel coro dolente di Ebrei in esilio che sognano e rimpiangono la patria lontana. Raccontano che, entrando una sera all’Arena di Verona dove si dava “Nabucco”, egli dicesse a chi lo accompagnava: “Stasera finalmente sentiremo il coro dei Lombardi”. Aveva sbagliato opera e confuso, probabilmente, “Va’ pensiero” con “O Signor che dal tetto natìo” dei “Lombardi alla prima crociata”.

E’ giusto che “Va’ pensiero” torni ad essere per tutti gli Italiani il coro patriottico che Giuseppe Verdi volle che fosse. Non per contrapporlo all’Inno di Mameli (operazione priva di senso, da ogni punto di vista), bensì per rifarne a pieno titolo uno dei canti fondamentali del nostro Risorgimento nazionale ed europeo, sottolineiamo, europeo.

Ecco l’elenco delle adesioni raccolte un anno fa:

Comitato per la Bellezza, Vittorio Emiliani, Desideria Pasolini dell’Onda, Luigi Manconi, Vezio De Lucia, Irene Berlingò,

Associazione Amilcare Cipriani, Enrico Luciani

Museo Storico della Resistenza di Via Tasso, Roma, Antonio Parisella

Associazione R. Bianchi Bandinelli, Marisa Dalai

Articolo 21, on.Giuseppe Giulietti, Stefano Corradino

Società Pannunzio perla Libertàdi informazione, Enzo Marzo

Associazione Amici di Cesare Brandi, Giuseppe Basile

Patrimonio Sos, Donata Levi

Eddyburg, Edoardo Salzano, Maria Pia Guermandi

Le Journal

Italia dei Diritti, Andrea Costa

 

Fabio Vacchi, musicista, Azio Corghi musicologo e compositore, Giorgio Gaslini, pianista e compositore.

Giuliano Montaldo, regista lirico e cinematografico, Marco Bellocchio, Luciano Manuzzi, Marco Tullio Giordana, registi, Andrea Purgatori, autore, sceneggiatore e giornalista, Mimmo Rafele, sceneggiatore e scrittore, Massimo Rocchi, attore.

Paolo Fabbri, Giovanni Carli Ballola, Franco Serpa, Franco Petracchi, Carlo Marinelli, Riccardo Marini, Marco Spada, Giuliana Gialdroni, musicologi

 

Franco Chieco, Gisella Belgeri, Mauro Mariani, Luca della Libera, Patrizia Luppi, Paola Molfino, Riccardo Santangelo, Giuseppe Calandra, Francesco Arturo Saponaro, Virgilio Celletti, Giovanni Antonioni, Franco Soda, Toni Jop, operatori e critici musicali

Mario Pirani, Corrado Stajano, Chiara Valentini, Maria Rosaria Bronzetti, Alfredo Antonaros, Antonio Lubrano, Nino Criscenti, Fernando Ferrigno, Carmine Fotia, Daniele Protti, Corrado Giustiniani, Oliviero Beha, Cesare Chiericati, Franco Abruzzo, Marco Ravaglioli, Massimo Fabbri, Mario Baccianini, Leo Sisti, Franco Monteleone, Stefano Jacini, Giovanni Maggi, Giovanna Borgese, OlivieroLa Stella, Arturo Guastella, Iuri Pezzini, Guido Alferj, Pier Giacomo Sottoriva, Ivana Della Portella, Salvatore Giannella, Claudio Rocco, Pino Coscetta, Giuseppe Marchetti Tricamo, Gerardo Mombelli, Vieri Poggiali, Ambrogio Vaghi, Vittorio Roidi, giornalisti e scrittori

Sen. Giovanni Pieraccini, On.Giovanna Melandri, on.Angelo Bonelli, on.Guido Melis, on.Eugenia De Biasi, on.Manuela Ghizzoni, on.Paolo Gentiloni, on. Aldo Tortorella, Egidio Marinaro, Giuseppe Lobefaro, Fiorello Cortiana ex senatore, Franco Angioni, generale, ex deputato

Nino Rizzo Nervo, ex consigliere Rai, Giorgio Frassineti, sindaco di Predappio (FC), Gianfranco Cerasoli.

Carla Sepe, giurista,  Vitaliano Esposito, magistrato di Cassazione, Guido Martinotti, sociologo

Rino Falcone, Carlo Bernardini, Giorgio Parisi, Cristiano Castelfranchi, Giulio Peruzzi, Francesco Lenci, Settimo Termini, Rosaria Conte, Daniele Archibugi, ricercatori scientifici, Università e CNR

Bruno Toscano, Andrea Emiliani, Anna Coliva, Vezio De Lucia, Cesare De Seta, Mario Torelli, Rita Paris, Pietro Giovanni Guzzo, Claudio Strinati, Antonio Pinelli, Nicola Spinosa, Mario Sanfilippo, Giuseppe Basile, Annarosa Mattei, Marina Foschi, Massimo Teodori, Paolo Baldeschi, Sauro Turroni, Gianluigi Ceruti, Mirella Mombelli, Valentino Podestà, Rita Borioni, Luca Zevi, Carlo Giunchi, Gianni Venturi, Bianca Pisapia, storici dell’arte e del paesaggio, archeologi, urbanisti, storici della letteratura e della politica, archivisti.

Gina Guandalini, Gianandrea Piccioli, Donella Giacotti, Micaela Guarino, Renata Biserni, Gemma Bracco, Giovanni Emiliani, Delia Airaghi, Annarita Bartolomei, Anna Cammarano, Giuseppe Sfligiotti, Simona Caucia, Marta Bruscia, Filippo e Massimiliano Coscetta, Antonio Popolizio, Franca Fossati Bellani, Alberto Fossati Bellani, Montse Manzella, Daniela Manasse, Attilio Giovagnoli, Remo Rapetti,  Corinna Vicenzi, Carlo Zaccaria, Daniela Romagnoli, Giacinto Militello,  Vittorio Scotti Douglas, Angelita Piatti, Mario Saccà, Mario Vacca, Arianna Tedeschi, Walter Cocchi, Augusto Carbonara, Giulia Vannoni,  Nino Mascaretti, operatori artistici e culturali, appassionati di musica


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