STRASBURGO, 8 GIU – L’Italia e’ ”incoraggiata” a fornire rapidamente informazioni sulla rinegoziazione dell’accordo con la Libia riguardo al controllo dei flussi migratori e sulle misure prese per evitare di violare nuovamente la Convenzione ue dei diritti umani con il respingimento di immigrati verso questo Paese. Lo chiede il Comitato dei ministri del Consiglio, che monitorizza l’esecuzione della sentenza con cui la Corte di Strasburgo ha gia’ condannato l’Italia per il respingimento in mare di 24 immigrati somali e eritrei.
Questa settimana il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha preso in esame le misure che l’Italia sta attuando per conformarsi alla sentenza di condanna da parte della Corte europea dei diritti umani per il respingimento in mare di 24 immigrati somali e eritrei in Libia nel 2009.
In base alla sentenza, emessa lo scorso febbraio, le autorita’ italiane sono tenute da un lato a ”prendere tutte le misure necessarie per ottenere dalle autorita’ libiche l’assicurazione che questi immigrati non sono sottoposti ad alcun tipo di trattamento inumano o tortura o rimpatriati arbitrariamente”. Dall’altro lo Stato italiano deve dimostrare al Comitato dei ministri che sta prendendo tutte le misure per evitare che eventuali respingimenti verso la Libia violino, come quello in questione, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Nella nota resa pubblica oggi il Comitato dei ministri afferma di aver preso atto della richiesta fatta dall’Italia alle autorita’ libiche affinche’ vengano rintracciati gli immigrati respinti. Allo stesso tempo, il Comitato nota che dalle informazioni fornite dal governo l’accordo con la Libia e’ stato sospeso nel 2011 e che nel rinegoziarlo l’Italia sta tenendo conto di quanto previsto dalla Convenzione europea per i diritti umani e specificato nella sentenza della Corte di Strasburgo.
Il Comitato dei ministri, che ha intenzione di seguire attentamente gli sviluppi del caso ha incoraggiato l’Italia a ”fornire rapidamente informazoni sulla rinegoziazione dell’accordo con la Libia” e in generale qualsiasi nuova informazione inerente all’esecuzione della sentenza della Corte di Strasburgo. (fonte ANSA).