Il Casalese vince la prima battaglia. Ieri il giudice Luigia Stravino del Tribunale civile di Napoli ha dichiarato “inammissibile” il ricorso d’urgenza presentato dai legali di Giovanni Cosentino, patron della Aversana Petroli, fratello del più noto Nicola, parlamentare Pdl ed ex sottosegretario all’Economia, contro “Cento Autori” editore della biografia non autorizzata del potente politico di Casal di Principe. Cosentino aveva chiesto con procedura d’urgenza il sequestro e la distruzione del volume che ricostruisce anche la mappa dei collegamenti familiari della dinastia politico-imprenditoriale del potente personaggio di Terra di Lavoro. Il primo giudice chiamato in causa qualche mese fa si era dichiarato incompetente, ora, invece, arriva la positiva decisione dopo mesi di battaglia; il tribunale partenopeo ha accolto in pieno la richiesta di Marino Maffei, avvocato dell’editore napoletano Pietro Valente.
La prima battaglia, si diceva. Già, perché sul Casalese, frutto del lavoro d’inchiesta di nove giornalisti campani, pende un’altra pesante minaccia: la richiesta di risarcimento da 1 milione e 200mila euro, avanzata sempre dal fratello di Nicola Cosentino. Il piccolo editore partenopeo e i cronisti hanno ricevuto in questi mesi la solidarietà di parlamentari, società civile, associazioni, sindacati, esponenti del mondo della cultura italiana ed estera.
In questi giorni gli autori de “Il Casalese” saranno ancora in giro in tutta Italia.
Giovedì 21 alle ore 18, alla Feltrinelli di piazza Duomo a Milano, con Stefano Bolognini, assessore alla Sicurezza della Provincia di Milano, David Gentili, presidente della Commissione antimafia del Consiglio comunale di Milano e Angela Frenda, giornalista del “Corriere della Sera”. Il giorno dopo nuovo dibattito nell’altra parte dell’Italia, nel profondo sud, a Lamezia Terme a “Trame” , al Festival dei libri sulle mafie.