di Raffaele Sardo
Nuovi arresti nell’agro aversano ulteriormente decimato il clan dei casalesi. Dieci persone sono state arrestate nel corso della notte dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa (Caserta). Chiedevano il pizzo a commercianti e imprenditori dell’agro aversano. Si tratta di affiliati al gruppo ”Schiavone” e appartenenti alla famiglia “Venosa”, che organizzavano la riscossione del pizzo per conto dell’intero clan. Gli arrestati sono quasi tutti elementi marginali del clan camorristico che negli ultimi mesi è stato letteralmente decimato e tutti i suoi capi sono finiti dietro le sbarre. Durante le indagini, in corso da diversi mesi, coordinate dai magistrati della DDA di Napoli, sono state documentate numerose estorsioni a imprenditori ed esercenti, eseguite con modalità mafiose e caratterizzate da minacce e violenza.
Colpi di pistola, bombe carta ai negozi e intimidazioni al telefono erano praticate soprattutto in tre periodi usuali: Natale, Pasqua e ferragosto, a volte con l’esplicita richiesta di denaro affermando che sarebbe servito a mantenere le “Famiglie dei carcerati”. Altre volte indicando in maniera sibillina di essere stati mandati dagli a”amici di San Cipriano” che chiedevano “di mettersi a posto”, come documenta l’intercettazione a carico di uno degli arrestati, Luigi Cirillo, che gli investigatori definiscono, uno della cruenta leva criminale dell’ala Schiavone del clan dei Casalesi, ”Tengo una imbasciata dai compagni di Aversa. Siccome le cose sono cambiate, ogni buon amico tiene tre pensieri all’anno: Natale, Agosto e Pasqua”. A finire dietro le sbarre sono stati: Umberto Venosa, 61 anni, Salvatore Venosa, 39 anni, Giuseppe Venosa, 67 anni, tutti di San Cipriano d’Aversa. Emilio Mazzarella, 45 anni, di Aversa, Giuseppe D’Ausilio, 40enne di Villa Literno, Mario Maisto, 45enne di San Cipriano d’Aversa, Angelo Compagnone, 43 anni, di Carinaro, Luigi Cirillo, di 44 anni di Aversa, Francesco Vitolo, 50 anni, di Aversa, e Luigi D’Angelo, 37enne di Teverola. Per tutti gli arrestati l’accusa è di estorsione aggravata dai metodi mafiosi.
Tra le vittime dei tentativi di estorsione accertati dai carabinieri del reparto territoriale di Aversa (Caserta), figurano anche due ex componenti di un’associazione antiracket dell’agro aversano. Due commercianti che, alle reiterate richieste di ‘pizzò da parte degli estorsori dei Casalesi, hanno risposto con minacce di denuncia. Segnalazioni poi presentante ai carabinieri. Grazie alla loro collaborazione, infatti, i militari dell’Arma hanno potuto documentare con servizi di intercettazione e di appostamento cinque tentativi di estorsione. Prove che hanno consentito alla DDA di procedere all’ attività di repressione culminata con l’operazione anti-pizzo di oggi, contro le estorsioni nella zone dell’agro aversano.