Quorum fissato al 33,3 per cento; percentuale registrata alle 22.00, il 35,5 per cento. Nonostante l’ennesima congiura del silenzio della grande informazione nazionale, nonostante il fuoco di sbarramento di chi non voleva che i sardi si pronunciassero su dieci quesiti sostanzialmente anti casta… proposti per abbattere privilegi e prebende che causano onerosi e spesso inutili dispendi di risorse pubbliche, gli elettori isolani hanno voluto dare l’ennesima dimostrazione di credere in questo formidabile strumento di democrazia che è il referendum popolare – soprattutto quando ci sono in ballo questioni fondamentali per il futuro, come nel maggio 2011 per il no agli impianti nucleari – e sono andati a votare per renderlo valido.
Ovviamente non si sa come è stato l’orientamento di voto perché lo spoglio delle schede comincerà soltanto alle 7.00 del 7 maggio, ma quel che realmente conta è che il quorum sia stato raggiunto e superato, anche in condizioni difficili, come quella di dover fare i conti nel seggio con dieci diverse schede elettorali.
Ci sono anche grandi differenze di affluenza alle urne tra zona e zona dell’isola, e questo dipende anche da come gli elettori erano orientati a pronunciarsi sui dieci quesiti. Con i risultati alla mano si potrà fare un ragionamento più dettagliato ed approfondito. Per ora l’importante è la forte riaffermazione da parte dei cittadini di voler partecipare e decidere, di scegliere, di non accettare passivamente quel che le caste impongono.