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Pubblica amministrazione. “FOIA” anche in Italia

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Diritto di accesso alle informazioni della pubblica amministrazione. È questo che rivendicano con urgenza associazioni della società civile attive nella rete e nella carta stampata, giornalisti,  professori ed esperti della pubblica amministrazione… riunitisi presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. L’obiettivo comune è quello di ottenere, anche in Italia, un Freedom of Information Act (FOIA), ovvero una legge che – come già avviene in tutti i Paesi democratici – permetta ai cittadini di controllare e far funzionare meglio le proprie istituzioni.

La trasparenza di quanto sta alla base delle decisioni pubbliche a tutti i livelli (pareri interni, documenti, le “carte” insomma), è uno strumento di “buon governo” che i cittadini possono attivare in ottanta paesi di tutti i continenti (tra cui – oltre a Canada, USA, Regno Unito e Svezia, Messico, Brasile, Sud Africa, Nigeria, India, Giappone, Giordania e molti altri). Il diritto di accesso alle informazioni e ai documenti della pubblica amministrazione funziona come bussola della pubblica opinione nelle piccole cose e nelle grandi crisi. Ma così non è in Italia, dove addirittura è esplicitamente negato per legge ciò che in gran parte dei paesi occidentali costituisce la ragion d’essere della disciplina in vigore.

Lo stesso giornalismo è costretto a fare la sua parte solo il giorno dopo, quando e’ venuta giu’ per il terremoto dell’Aquila la casa dello studente, uccidendo decine di ragazzi.
Con la loro Iniziativa e il sito FOIA.IT i promotori intendono informare i cittadini del loro diritto a conoscere e dei modi per esercitarlo, per quanto possibile, sin da subito: nei comuni, nelle regioni, negli enti pubblici dove buoni amministratori vogliono lavorare alla luce del sole. In materia ambientale (discariche, inquinamento, amianto), ad esempio, è già possibile ottenere importanti informazioni utilizzando la “convenzione di Aahrus”, ratificata dall’Italia.

L’Iniziativa per l’introduzione di un Freedom of Information Act prende corpo da oggi con un sito web (www.foia.it) nel quale sono illustrati gli obiettivi e sono evidenziati 10 buoni motivi di questa urgenza. Aprire i cassetti da’ ossigeno alla democrazia, che ne ha davvero bisogno, è un vero ostacolo alla corruzione e fa anche risparmiare.
Poche norme, semplici e chiare, da votare subito, possono aiutare una svolta traducendo quella che ora è una necessaria affermazione di principio in fatti tangibili”.


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