Più Pilo per tutti. Nel senso di Gianni Pilo, non in quello di Cetto La Qualunque. GianniPilo, sondaggista di fiducia di Berlusconi, lo accompagnò nella discesa in campo nel ’94, che vide l’esordio dei sondaggi come strumento di comunicazione. La scientifica diffusione di sondaggi favorevoli fu utilizzata non per informare sugli spostamenti dell’elettorato, ma per creare un ‘mood’ positivo intorno al partito di Berlusconi, per diffondere nell’opinione pubblica la percezione della vittoria, dal momento che il partito considerato vincente attrae il voto degli indecisi, per galvanizzare i propri potenziali elettori. Fino al 2000 fu sondaggio selvaggio.Poi la Par Condicio, la bestia nera numero 1 di Berlusconi, impose il divieto di diffonderli nei quindici prima del voto e ne regolamentò l’uso. Ma non c’è campagna elettorale in cui i sondaggi non svolgano un ruolo fondamentale. Nel 2008 Veltroni dimostrò di aver appreso la lezione di Berlusconi (e Pilo). Dopo aver raccontato per giorni che il Pd, chiaramente in svantaggio, stava recuperando, il primo aprile 2008 annunciò che il suo partito aveva ormai raggiunto il Pdl. Il voto reale dimostrò che era un pesce d’aprile, ma facendo balenare il miraggio di una impossibile vittoria, Veltroni era riuscito a convogliare sul Pd gran parte dell’elettorato della sinistra. Oggi Gianni Pilo è tornato di moda, i sondaggi sono più che mai parte integrante del gioco politico. In maniera più sottile, perché in una situazione così confusa non basta più rilevare il consenso di un partito. Si deve dimostrare che si vince con le giuste alleanze. Per questo si testano le coalizioni simulando i futuri scenari e si rilevano formazioni non ancora esistenti, come l’ipotetico partito dei tecnici. Sono operazioni mediatiche che servono a sondare le reazioni dell’elettorato e, soprattutto, a preparare il terreno per nuove operazioni. E’ probabile che anche la grande visibilità data a Grillo in quest’ultimo periodo sia funzionale al disegno che mira a indebolire l’alleanza Pd-idv-Sel, che, nonostante il generale silenzio dei quotidiani, è la coalizione che ha la maggioranza più netta.
Pubblicato sul settimanale ‘GLI ALTRI’