di Nadia Redoglia
(in ordine alfabetico) Rita e Salvatore Borsellino, Gian Carlo Caselli, Nando Dalla Chiesa, Luigi Ciotti, Maria Falcone, Antonio Ingroia, Alfredo Morvillo…gente d’amare, portatrice della fiaccola sempre accesa prima che testimoni da staffetta. Con loro e per ciascuno di noi, tutti i morti. Gli ammazzati almeno due volte: la prima con il tradimento e dunque la consapevolezza, la certezza provata d’essere (stati resi) soli, la seconda con quintali tra proiettili e tritolo.
Il Salone del Libro di Torino, caleidoscopio d’autentici tangibili prodigi, anche quest’anno (più che mai: 30 anni fa ci ammazzarono Dalla Chiesa, 20 anni fa Borsellino e Falcone) ha fatto sì che migliaia di cittadini potessero dimostrare insieme alla gente d’amare il “c’ero, ci sono e ci sarò sempre pure io”. Popolo che all’unisono sa cogliere non solo una frase, ma giusto una parola, uno sguardo per applaudire fragorosamente alzandosi in piedi. Questa è senz’altro l’unica chiave che oltre ad aprire la porta giusta può serrare il catenaccio che blocca quella sbagliata. Abbiamo (umano) bisogno di stare fisicamente a contatto con la gente d’amare per sentirci fisicamente parte integrante. Per ovvie ragioni non è quotidianamente possibile. Dunque non ci resta che leggerla. Impariamo tutti a farlo prima di aprire ogni nostra giornata.
Lo stuolo d’adolescenti e preadolescenti (!) non solo presenti oggi in sala, ma pur capaci interlocutori nel fare domande, 30/20 anni fa esistevano solo negli embrioni onirici dei loro mamma e papà, testimoni già viventi dei fatti. Se stavano lì vuol solo dire che quelle mamme e quei papà hanno saputo trasmettere impulsi esemplari, coadiuvati da insegnanti sinergici, testimoni per storia diretta o trasmessa da impulso esemplare: è segno, non più solo sogno, di sconfitta per la mafia!
Ciò doverosamente premesso, la Direzione Nazionale Antimafia (DNA: potenza degli acronimi!), in persona del suo procuratore generale, ha simbolicamente premiato Berlusconi quale esemplare antimafioso. Posto che già sappiamo che eroe non è (grasso già colato con Mangano lo stalliere) restiamo in attesa che ci setaccino i motivi (magri o grassi che siano) di tale decisione.