Certamente sei stato uno dei tanti telespettatori del programma di ieri su La7, con qualche magone e un groppo alla gola. È stato così?
“Esattamente così. Diciamo intanto che sono felice che il programma, la prosecuzione di “Vieni via con me” sia andato in onda; sono felice per i telespettatori. Il mio grande magone è che un programma del genere non lo si può regalare alla concorrenza. Questa è la cosa che mi ferisce di più: perché è un programma nato, costruito, voluto da Rai3, nato dentro a Rai3, che aveva avuto un successo straordinari, ma ci hanno impedito di rifarlo sulla rete dove è nato”.
I dati di ascolto della prima serata di “Quello che (non) ho” sono molto importanti, magari non come quelli su Rai3, però diciamo che segnalano come in Italia esiste un “nicchione” di persone attente ed interessate ad una televisione di alto livello …
“Beh, il dato di ascolto su La7 è un dato straordinario: sono andati oltre il 12%, hanno superato Crozza e fatto il massimo assoluto. Più di questo non si poteva chiedere a Saviano e a Fazio. E questo è un altro motivo di amarezza. Ma la cosa che per me è più grave è che, in un momento in cui La7 viene messa in vendita, gli sia consentito di avere questa ribalta. A volte mi verrebbe da pensare che forse c’è stato dello spionaggio industriale all’interno del mondo televisivo”.
Qualcuno in Rai, oltre a Loris Mazzetti e pochi intimi, ripensa a quello che è successo? Qualcuno prevede un recupero per il futuro?
“Io credo che siamo in molti a rimpiangere questa perdita, e credo che ora ne soffra anche qualcuno di quelli che, a suo tempo, hanno fatto il possibile perché Saviano – perché il problema era soprattutto Saviano – non mettesse più piede in Rai, e questo ci faciliterà nel futuro, perché è intenzione nostra, di Rai3, riportare nella prossima stagione Saviano in onda assieme a Fazio. Non so se si chiamerà “Vieni via con me” o “Il lunedì di Che tempo che fa”, ma sicuramente rivedremo Saviano in onda in Rai nella prossima stagione”.
Loris, una battuta per concludere: cosa cambia tra una platea di spettatori che assiste, per esempio a Quarto Grado, rispetto ad un altro gruppo di telespettatori, ugualmente o più numeroso, che assiste al programma di Fazio e di Saviano?
“ Io credo che il pubblico che ha visto la trasmissione di ieri sera, così come era avvenuto per il pubblico di “Vieni via con me”, ha “fatto coscienza”, ha capito qualcosa in più che prima non sapeva e, probabilmente, ha avuto risposte ad alcune domande. È stato un saggio di grande televisione. Io credo questo: è stato ancora una volta dimostrato che riuscire a coniugare leggerezza con contenuto, come sa fare sapientemente Fazio, sia molto importante, e che certi artisti e certi autori la Rai non può permettersi di perderli”.