Una risposta immediata e straordinaria in tutto il paese, a cominciare dai ragazzi che hanno affollato la grande manifestazione di Brindisi: è la buona politica, fatta di partecipazione consapevole, critica, ma non cieca. Ieri , dopo la tragedia alla scuola Morvillo Falcone , in ogni città tanta gente ha voluto dire una cosa semplice alle forze oscure e criminali: non ci fate paura, siamo più forti di voi. Andare in piazza con un’emozione profonda, e però – come tanti hanno testimoniato – sentire proprio il bisogno assoluto di essere insieme: del resto questa è stata subito l’indicazione di don Luigi Ciotti
, di Libera. A Palermo, sotto l’albero Falcone in Via Notarbartolo, a Catania, a Genova, a Torino, a Bologna , ad Ancona, a Roma . Ovunque questi incontri erano segnati da una presenza massiccia di ragazze e ragazzi . A Firenze e in tutta la Toscana , incontri, presidii, anche una lettura pubblica dell’opera di Dante.
Grande impegno un po’ ovunque di ‘Libertà e Giustizia’. Così scrive il coordinatore di LeG Roma, Massimo Marnetto: ‘C’è una frase che sintetizza la paura, la sfiducia, la solitudine: “Io mi faccio i fatti miei”. Su questa frase conta e prospera la criminalità organizzata, l’eversione, la violenza.
Che vogliono le persone chiuse in casa, chiuse nell’omertà, chiuse alla solidarietà. Perché sanno che l’unione fa la forza e la solitudine dell’isolamento, la debolezza. Ieri, eravamo tanti nelle piazze.
Usciti di casa per parlare e solidarizzare con le vittime di Brindisi. Finché ci sono piazze piene contro la violenza, c’è resistenza, speranza, vita’.
Uno specchio della risposta del paese l’abbiamo ascoltata questa mattina a Radio 3 a ‘Prima pagina’
(la rassegna era preparata dall’inviato del Corriere della Sera Aldo Cazzullo). Piccolo elenco di quanto hanno detto gli ascolatori.
“Non solo solidali, ma consapevoli della fase politica. Siamo qui, occhi aperti”.
Un insegnante di Brindisi: “I ragazzi vogliono un linguaggio pulito e chiaro, solo così vinceranno la paura o impareranno a conviverci , ad incanalarla. Per questo , per favore, spegnete la televisione del pomeriggio”
Un altro ascoltatore: “La nostra sovranità limitata non ci viene dall’Europa, ma dal nostro stesso paese, ci viene dal crimine”
Noemi da Roma: “E’ un attacco alle donne, alle ragazze, perché in loro c’è una grande forza di cambiamento”
Antonio da Sassari: “Viene colpita la volontà di riscatto dalle ingiustizie, dalla paura che ormai è patrimonio della gente comune. E’ questa forza che la mafia (o chi per essa) teme di più”
Aldo Cazzullo , concludendo la trasmissione, dice una cosa semplice ma molto forte: la più grande e più importante risposta deve darla subito il Parlamento approvando la legge anticorruzione. E un’altra seconda risposta possono dare le istituzioni: lavorare per rendere certa la pena. Mi fa orrore l’impunità del male, le molte garanzie per i criminali, le poche garanzie per le vittime”
“Il 19 maggio è un giorno che non dimenticheremo facilmente”: per questo Libera chiede che oggi nelle scuole e nelle università ci sia una giornata di mobilitazione con assemblee straordinarie dopo “il vile attentato stragista nella scuola Morvillo Falcone di Brindisi”, “segno di una violenza che ha voluto colpire al cuore delle paure dell’Italia”. “La città di Brindisi e l’Italia tutta hanno bisogno di reagire, ha bisogno di rispondere con coraggio e determinazione ad una ferita drammatica – spiega Libera in una nota – che è stata aperta nella vita e nella memoria delle persone. La paura che a Brindisi si diffonde tra gli studenti e cittadini deve avere una risposta collettiva: Brindisi non è sola. Non si tocchi la scuola! Queste sono le parole che nelle scuole e nelle università vogliamo far risuonare in queste settimane costruendo una solidarietà attiva e un concreto sostegno”.
Per questo è fondamentale “non fermarci alle manifestazioni del 19 maggio”, ma costruire da subito “un meccanismo perchè resti traccia e memoria della terribile giornata di oggi”. Per fare questo “pensiamo si debba partire da scuole e università, luoghi colpiti dalla strage, ma allo stesso spazi dentro cui si può insegnare la cultura della democrazia e combattere le violenze. Per questa ragione da lunedì – conclude Libera – costruiremo assemblee straordinarie nelle scuole e nelle facoltà di tutto il Paese per costruire una lunga mobilitazione. Perchè la memoria e la riflessione collettiva vivano nelle coscienze, perchè la necessità della verità non resti in silenzio, perchè la costruzione di una società giusta e senza violenze parta dalle scuole e dalle università e cambi il Paese”.