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Lavoro, l’appello dei dipendenti della Transystem: “Siamo a rischio di estinzione”

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I lavoratori della Transystem, agenzia partner di Poste Italiane scrivono ad Art.21 un appello affinchè sulla loro vicenda vengano accesi i riflettori. Della politica, delle istituzioni, dei media. Una lettera firmata da tanti dipendenti per segnalare l’ennesima vicenda di crisi occupazionale

Carissimi lettori di Articolo21,
siamo lavoratori a rischio di estinzione. Chiariamo subito, per primissima cosa che NON siamo postini, nel senso che NON siamo dipendenti di Poste Italiane. E tuttavia “lavoriamo per conto di Poste” come si legge sui gilet catarifrangenti che dobbiamo indossare.
Siamo i dipendenti di Transystem, agenzia partner di Poste Italiane con circa 200 dipendenti nel settore, ovvero parte delle 3000 persone che a luglio perderanno il lavoro a causa di una decisione di Poste Italiane.

Da decenni Poste Italiane s.p.a. segue la via dell’esternalizzazione di alcuni servizi, come ad esempio il recapito delle raccomandate, tramite gara di appalto.
Attualmente stiamo lavorando all’interno dell’ultimo appalto vinto da Transystem S.p.a., risalente al giugno 2008, composto di 3 anni rinnovabili in uno, che scadrà il 30 giugno.
Il 20 Aprile Poste Italiane ha indetto i nuovi bandi di gara d’appalto, decidendo, purtroppo, di ridurre i lotti in gara da 91 del 2008 a 41. Nei 41 lotti previsti il carico di lavoro ed il fatturato sono diminuiti del 50% circa.
A livello nazionale questo significa che circa 2000 persone il primo di luglio perderanno il posto di lavoro.

Siamo persone che da molti anni lavorano nel settore, alcuni perfino da 30, e come tutti, abbiamo sulle spalle mutui, famiglie, figli; siamo una valida risorsa competente ed efficiente che Poste ha addirittura certificato come fiore all’occhiello nel settore recapito tramite i propri ispettori, e proprio per questo non possiamo essere presentati come una rimessa per l’azienda.
Ci sentiamo smarriti.
Perdiamo il posto di lavoro senza una vera motivazione: Poste Italiane s.p.a. è una azienda di azionariato statale, che dovrebbe tutelare il lavoro, invece di ottimizzare il profitto, peraltro molto alto se si pensa che ha chiuso il 2011 con un utile dichiarato di 846 milioni di euro. Poste ha dichiarato ai giornali economici la propria soddisfazione per il bilancio e la conferma del trend positivo di crescita.
Poste Italiane è un’azienda sana in materia di bilanci, e tuttavia è bersagliata da continue interrogazioni parlamentari (323 in un solo anno) per il proprio malfunzionamento. Ci teniamo a sottolineare che una volta tagliati i nostri posti di lavoro i cittadini italiani si troveranno davanti a code ancora più lunghe agli sportelli, a pacchi smarriti, raccomandate arrivate in ritardo, bollette scadute e molto altro.
Un’azienda di servizi, che deve usare capitale umano per erogarli, non può pretendere di ragionare sul bilancio solo e solamente tagliando i costi del personale, non dovrebbe essere né accettato, né permesso.
Poste Italiane non ha deciso di tagliare per essere più competitiva nel mondo della globalizzazione, non ha deciso di investire in software (5000 uffici in crash solo due settimane fa hanno immobilizzato l’azienda), o persone, ha semplicemente deciso di tagliare per ottimizzare ancora di più i profitti, e a pagare saremo solamente noi dipendenti degli appalti postali, e, forse, anche qualche collega postino.

La nostra condizione lavorativa è precaria già dal 19 marzo, giorno in cui Poste Italiane ha deciso unilateralmente di tagliare pezzo per pezzo il nostro carico di lavoro fino ad arrivare ad una riduzione del 40%, cosa che ha comportato ferie forzate, contratti di solidarietà e quant’altro, in tutte le sedi Transystem postali (Pistoia, Prato, Forlì, Modena, Trieste, La Spezia, Genova, Perugia, Mantova), come in tutte le altre realtà partner di Poste.
Ci teniamo a precisare che la società per cui lavoriamo si è sempre dimostrata corretta e sensibile alle nostre richieste, e che è forzata ad avere un atteggiamento meno flessibile per improvvise mancanze di entrate.

La Cgil, unitariamente agli altri sindacati ha da alcuni giorni iniziato un confronto con la dirigenza di Poste Italiane, intavolando una discussione che riguarda noi ed i colleghi postini, dipendenti, appunto “interni” di Poste Italiane. Non ci sono ancora notizie sull’andamento del confronto, essendo iniziato da poco, e tuttavia la nostra paura è quella di essere trattati come moneta di scambio tra sindacati e Poste in un accordo parziale (Poste non taglia alcun proprio dipendente, e i sindacati non si impuntano sui dipendenti degli appalti).

Vi chiediamo attenzione per portare la nostra vicenda sotto i riflettori, vi chiediamo aiuto perché dobbiamo insieme impedire di tagliare i posti di lavoro alle aziende in crescita, vi chiediamo attenzione per cambiare la rotta, per permetterci di continuare a svolgere, come sempre egregiamente, il nostro lavoro, mantenere le nostre famiglie ed evitare una situazione di crash al sistema postale nazionale.

I dipendenti di Transystem

Tronci Riccardo
Petrucci Riccardo
Pasquali Mirko
Berti Federico
Tavanti Ambra
Credi Cristian
Landi Raffaele
Argentieri Simona
Anfuso Serena
Anfuso Andrea
Silvestri Renato
Galione Tommaso
Cocchi Paola
Puglia Francesca
Colombo Alessandro
Della Gatta Ciro
Lucariello Mauro
Agosti Cristian
Bonifacci Simona
Castelletti Anna
Dall’acqua Sara
De Gaetano Maria Antonietta
Dilber Marko
Girotto Elisa
Mantovani Manuela
Pagani Giovanni
Pezone Teresa Anna
Tarpini Anita
Cosimetti Katia
Migno Emanuela
Cenciarelli Laura
Santosipirito Luca
Carvelli Salvatore
Balandina Tatyana
Zappacenere Rita
Ottaviani Bruno
Buffagni Massimo
Giustiniano Giuseppe
Tifoni Davide
Salzano Riccardo
Vassallo Giuseppe
Ragazzo Martino
Pellegrini Carmenio
Firenze Stefano
Bumbica Andrea
Dellavalle Luca
Chiarelli Franco
Sinisi Gino
Fioretti Claudio
Chiappari Massimo
Silvestri Gianni
Barbera Valerio
Scialletti Lisa
Nardon Erica
Sdraffa Marco
Rovere Francesco
Icardi Andrea
Marcheselli Angelica
Manuela Marinari
Maurizio Orlati
Francesca Nicolucci
Davide Casadei
Daniele Casadei
Vilanovic Paola

Bossi Mattia 
Metellini Stefano 
Fifaco Roberto 
Debeljuc Marjana
Paola Bassan



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