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Lavoro, appello al governo dei dipendenti Transystem

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“Stiamo assistendo da ormai lungo tempo al malfunzionamento di Poste Italiane, come possono dimostrare le 323 interrogazioni parlamentari presentate nell’ultimo anno al riguardo ed i continui articoli di stampa sul disagio arrecato ai cittadini dalla cattiva gestione della corrispondenza, con tutte le conseguenze che ne derivano (lunghe code agli sportelli, raccomandate irrintracciabili, bollette scadute etc.) La situazione attuale rende incomprensibile la scelta di Poste Italiane spa di tagliare personale e servizi esterni”. Esordisce così l’appello dei dipendenti della Transystem al governo.
. “Dal 1999 Poste Italiane esternalizza alcuni servizi, come ad esempio il recapito delle raccomandate, tramite gara di appalto. L’ultimo appalto aggiudicato risale al giugno 2008, ed ha dato la possibilità di un lavoro stabile ad oltre 3000 persone in tutta Italia.

“I nuovi bandi di gara presentati il 20 aprile scorso, ridurranno i lotti territoriali da esternalizzare da 91 a 41, ed in questi il carico di lavoro sarà diminuito di circa il 50%, comportando un taglio occupazionale di 2000 lavoratori e, di conseguenza, una pesante ricaduta sui servizi al cittadino. Le aziende appaltatrici hanno garantito fino ad oggi un ottimo servizio, accordando un forte spirito di collaborazione: se alcuni settori del recapito sono certificati come “fiore all’occhiello” di Poste Italiane, il merito deve essere attribuito a loro. Aziende come Transystem spa hanno investito in strutture, persone e formazione, ottenendo in cambio il benservito.
Tutto questo accadrà senza una vera motivazione: Poste Italiane ha dichiarato nell’ultimo anno un utile di 846 milioni di euro, a conferma di un trend in continua crescita. Ne consegue che Poste Italiane, azienda di azionariato statale, che dovrebbe volgere un occhio di riguardo all’occupazione, ha a cuore esclusivamente il profitto.

Il primo luglio, allo scadere di questo appalto, i dipendenti di Transystem, come altri 2000 circa in tutta Italia, si troveranno senza lavoro, e di conseguenza i cittadini dovranno fronteggiare un servizio di recapito più scadente.

Chiediamo il Suo intervento al fine di far retrocedere Poste Italiane dalla bieca politica dei tagli:

a)      Proponendo di riportare il numero dei bandi di gara da 41 ai 91 precedenti
b)      Garantendo sui 91 lotti un fatturato adeguato alla domanda occupazionale dei 3000 lavoratori già coinvolti
c)       Sconfessando la politica del profitti al fine di garantire al cittadino il migliore dei servizi possibili

Nel momento storico che stiamo vivendo crediamo sia importante agire mantenendo salda l’occupazione, al sicuro le famiglie dal brutto sogno di un mutuo non pagabile, al riparo il futuro dei nostri figli, dando un segnale positivo e lungimirante”.


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