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La Merkel mette d’accordo Tg e politica: è lei la “Regina del Male”

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I Tg di lunedì 14 maggio – La Merkel si può consolare: se in Nord-Reno-Westfalia è andata male, in tanti paesi europei e soprattutto in Italia, risulta regina incontrastata. Regina del Male. Così, almeno, la dipingono tutti i Tg nostrani, che fanno a gara per chi gongola di più per la sua sconfitta. In logica pienamente trasversale quelli Rai come quelli Mediaset si scatenano, e l’attesa per le prossime mosse della diplomazia continentale è vissuta come quella per una finale di campionato (europeo o mondiale) di calcio.  Ci si consola così di fronte ai dati impietosi dello spread – definito dalla Consob “un dittatore” da spodestare  –  e a quelli atterrenti dell’aumento del debito pubblico, del costo del carrello della spesa,  dei carburanti. Politica e Tg sono unanimi nella condanna della politica della Cancelliera; e se questo unanimismo fosse bissato su questioni più italiote quali l’autoriforma del finanziamento della politica o quella elettorale, non sarebbe male. Enrico Mentana, come noi coglie questa uniformità di giudizi, e ne fa oggetto di un titolo.

Nel commento siamo  entrati nelle tasche delle famiglie, ascoltando il Presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, che ci ha ribadito un quadro a tinte fosche.

TG La 7 lancia la “tre giorni” di Saviano-Fazio  esuli dalla Rai e rifugiati politici da Ruffini.  TG 3 presenta un ottimo servizio sui 14 mesi di violenza in Siria, mostrando video che parlano da soli.

“Libera nos a malo”, e così mentre Napolitano sobriamente dice che ce la faremo,  I Tg Mediaset ci sgranchiscono gli occhi presentando ennesimi servizi sulle ragazze da spiaggia. Oggetto dell’approfondita analisi giornalistica, le novità e i prezzi dei bikini e il ritorno degli hot pants. Ma in tempo di crisi, ci sarebbe un provvedimento che guarda alle fasce disagiate: una catena di negozi che “ritira” costumi delle passate stagioni valutandoli ben 5 euro. Monti non ci aveva  pensato.

Luca Fargione

 

Il Commento di Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori.
(Intervista di Alberto Baldazzi)

 

Rosario Trefiletti, da mesi si parla dell’Imu, ma l’Imu non ha ancora avuto un impatto concreto: la si comincerà a pagare da giugno. Intanto, l’inflazione si è per così dire “stabilizzata” al 3,3%, la benzina è aumentata del 21% in un anno, ed il carrello della spesa è più pesante del 4,7%. Cosa siamo di fronte? L’inizio di una devastazione sociale?

 

“Possiamo definirla tale. Secondo i nostri conteggi, l’aumento dei prezzi, delle tariffe ed anche delle tasse – che comprendono l’Imu, le accise sulla benzina e via dicendo – comporterà una riduzione del potere d’acquisto delle famiglie di 2.201 euro. Naturalmente, all’interno di questo dato, ci sono le ricadute, squisitamente per prezzi e tariffe, di 1.300 euro. La situazione è francamente drammatica, perché questa caduta del potere d’acquisto si innesta su di un potere di acquisto già ridotto negli anni scorsi a livelli infimi. La situazione è grave: o si da corso immediatamente alla “seconda fase”, a processi di investimento per ridare lavoro, soprattutto lavoro, ai giovani, ai disoccupati e via dicendo, oppure si corre il rischio di un avvitamento della crisi sociale che è in atto nel Paese”.

Trefiletti, l’Europa da tutti richiamata, evocata ed anche esorcizzata, che cos’è?  Una cornice obbligatoria o rischia di essere anche una galera?

 

“Se si continua così, non si capisce più cosa possa essere l’Europa. Perché l’Europa che mostra scarsa solidarietà verso la Grecia oppure l’Europa che non vuole intervenire sulle questioni più generali del debito di tutti i paesi, o ancora un’Europa che non fa passi in avanti verso una maggiore coesione politica oltre che sociale, è un’Europa che rischia – e questa è quasi una certezza – la deflagrazione. Si devono fare passi in avanti, altrimenti si corre proprio il rischio di annullare questo processo molto importante che è la costruzione della comunità europea. Quindi bisogna andare avanti. Fermarsi, oppure aspettare che ognuno possa da solo risolvere i propri problemi, significa contribuire all’estinzione del progetto europeo”.

 

Dati auditel dei TG di domenica 13 maggio

Tg1 – ore 13:30 4.697.000 (24,60%) ore 20:00 4.621.000 (21,12%).
Tg2 – ore 13:00 3.495.000 (20.19%) ore 20:30 2.326.000 (9,58%).
Tg3 – ore 14:30 1.405.000 (7,20%) ore 19:00 2.028.000 (11,38%).
Tg5 – ore 13:00 2.692.000 (15,27%) ore 20:00 3.799.000 (17,28%).
Studio Aperto – ore 12:25 2.372.000 (16,55%) ore 18:30 1.148.000 (7,44%).
Tg4 – ore 11:30 902.000 (9,29%) ore 19:00 1.154.000 (6,76%).
Tg La7 – ore 13:30 407.000(2,06%) ore 20:00 1.614.000 (7,35%).

Fonte:www.tvblog.it


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