I Tg di mercoledì 16 maggio 2012 – L’approfondirsi del baratro in casa Lega, ma soprattutto in casa Bossi, è apertura per TG 2, Tg3, Tg 4, Studio Aperto e TG La 7. Niente di nuovo sotto il sole se non la cifra della “paghetta” mensile ai due figli maggiori del Senatur, che sarebbe stata di 5.000 euro. Defilato il Tg 1: terzo titolo e micro servizio a centro edizione.
Prosegue il silenzio di Mediaset sulle convulsioni intorno al tema giustizia, ripreso invece da Tg 3 e Tg La 7. Del vertice a pranzo tra Monti e Pdl tutti parlano senza però dire alcunché. Dell’Utri è stato assolto in un processo per calunnia contro pentiti mafiosi, TG 5 e Tg 1 fanno in tempo a comunicarci la buona novella.
La Grecia è “di moda” nei Tg di queste settimane. Difficile dire qualcosa di più di quello che si sa della crisi di un paese che tutti scansano per avvalorare una grande distanza relativamente ai fondamentali economici. Ci prova il Tg 3 con un bel servizio che “scende dalle stelle” del firmamento finanziario per atterrare nelle piazze e sui volti di questi cittadini europei di “infima serie”.
Angela Merkel, donna certamente al potere, continua a riscuotere scarsissimo successo nella penisola e così Tg 4 e Studio Aperto titolano sullo “scandalo” dell’aumento di emolumento per i ministri tedeschi, dimenticando però di dire che se la Germania ha operato male per l’Europa, i conti all’interno tornano – eccome! – per i cittadini tedeschi. Per rimanere all’altra metà del cielo, è a Studio Aperto e Tg 4 che ci dobbiamo rivolgere per sapere tutto su soubrette in spiaggia, amori vecchi e nuovi e copertine conquistate. Tg 2 ci presenta, invece, le 600.000 badanti non italiane che curano i nostri anziani e disabili, mandando quasi tutto ciò che guadagnano nei rispettivi paesi. TG 2 e Studio Aperto fanno poi i “sindacalisti”, riprendendo le rivendicazioni delle ballerine del Crazy Horse parigino che guadagnano meno dei colleghi maschi e lavorano la notte. Nessuno riprende la notizia che gira sul web dell’annunciatrice di Rai 3 precaria che rischia il posto perché incinta. Nel commento ne abbiamo parlato con Silvia Garambois, giornalista e animatrice di Giulia, Giornaliste Unite Libere e Autonome.
Lorenzo Coletta
Il Commento di Silvia Garambois, di GI.U.LI.A
(Intervista di Alberto Baldazzi)
In Germania braccio di ferro e lotta di potere tra due donne, Merkel e Kraft, dopo le ultime elezioni in Nord – Reno – Vestfalia. Nella stessa settimana in Italia la donna ha vissuto la festa della mamma, la manifestazione anti abortista – animata da chi scende in piazza solo per il diritto alla vita, ma non scende per i diritti delle donne -. Poi notizie di cronaca che si accavallano, e soprattutto i femminicidi, che non cessano di allarmare. Che mondo è questo?
“È un mondo che non funziona. Tu hai citato delle donne profondamente diverse fra di loro: Merkel e Kraft sono l’esempio più lampante, ma se vuoi ti porto un altro esempio italianissimo, ovverosia l’annunciatrice Rai che l’azienda vorrebbe licenziare perché incinta, e la Direttrice generale della Rai. Ora, dire “donna” non è esaustivo per indicare un mondo ed un modo di pensare. Io faccio parte di Giulia, che è l’associazione di giornaliste che chiedono che l’informazione torni a raccontare la realtà; e noi proviamo a guardare la realtà. La realtà è l’assoluta mancanza di donne – in Italia particolarmente gravosa – ed un attacco continuo e costante ai diritti del lavoro e della persona – in entrambi i casi in particolare ai diritti delle donne. Riparto dall’ultimissimo dato di cronaca: Alessia Patacconi, volto di Rai3 da molti anni, la “nuova guardia” delle annunciatrici, che ormai da una decina di anni vediamo in televisione. Lei è una precaria a partita Iva, come tanti e troppi nella tv pubblica, oltre che nelle aziende private. Le annunciatrici Rai, per noi, sono la Rai. Uno pensa alla Orsomando e tira via. Oggi, invece, sono delle precarie. Il fatto che la Rai, dopo le denuncie di qualche mese fa su quel codicillo contrattuale che permetteva alla Rai di allontanare le precarie che aspettavano un bambino, ora ha nelle sue carte nuove formule: o tu garantisci una “dignità di prestazione”, ed il contratto viene quindi congelato per un paio di mesi, oppure se vuoi andare in maternità da precaria, viene meno il rapporto fiduciario con l’azienda, e rischi il licenziamento. Di questo stiamo parlando. Se parliamo di questo, di diritti così basilari che questo Paese ha messo come suoi diritti cardine da quando è una democrazia, di quali donne stiamo parlando quando si muovono con tanta virulenza, come abbiamo visto domenica, i movimenti anti-abortisti? Si è gridato contro le donne assassine. La domanda che ha me è rimasta è questa: dove sta l’assassinio? Quale vita si sta proteggendo? Perché non si protegge la vita, cioè il figlio che vogliono le precarie? Perché alle precarie è negato il diritto alla maternità? I due temi sono un tema solo. L’oscurantismo con cui si attacca la legge 194 sembra non vedere qual è la realtà di oggi in Italia, e cioè che le precarie, anche nel pubblico, anche i volti noti, anche la ragazza che da 10 anni vediamo in tv, rischiano di finire per strada perché scelgono un figlio”.
Dati auditel dei TG di martedì 15 maggio
Tg1 – ore 13:30 3.813.000 21.74% ore 20:00 5.044.000 22.71%.
Tg2 – ore 13:00 2.598.000 16.59% ore 20:30 2.303.000 9.09%.
Tg3 – ore 14:30 1.682.000 10.69% ore 19:00 1.913.000 13.35%.
Tg5 – ore 13:00 3.489.000 21.89% ore 20:00 4.118.000 18.51%.
Studio Aperto – ore 12:25 2.251.000 18.12% ore 18:30 946.000 8.60%.
Tg4 – ore 11:30 382.000 6.36% ore 19:00 819.000 5.64%.
Tg La7 – ore 13:30 889.000 5.07% ore 20:00 2.060.000 9.15%.
Fonte:www.tvblog.it