BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Il presidio a Venezia, gli attentati di oggi e quelli del passato

0 0

Se il ferimento del manager dell’Ansaldo, Rodolfo Adinolfi, aveva provocato lo sdegno della società civile, il rigetto verso un momento drammatico della nostra vita civile che consideravamo passato, ma non aveva provocato un moto di coesione nazionale, l’attentato alla scuola di Brindisi, efferato e cinico, che colpisce bambine innocenti e inermi, suscita un’indignazione popolare, un moto di angoscia che colpisce l’opinione pubblica popolare di tutto il paese, crea angoscia e l’ esigenza di reagire. A Venezia, la Cgil ha subito creato un presidio a Piazza Ferretto, gli studenti manifestano davanti al Comune, a Ca’ Farsetti. Un’indignazione popolare convinta, diffusa, popolare, autentica mentre si susseguono i dubbi  su chi sia stato l’esecutore e il mandante, sullo scopo di un delitto così orribile. Le rivendicazioni e le ipotesi si susseguono in una babele che rende incomprensibile tanto orrore. Per alcuni la Mafia che vorrebbe affermare la propria espansione sul territorio fino ad arrivare ai confini del potere della Sacra Corona Unita, per altri la stessa, Corona Unita, per altri ancora si tratterebbe di una vendetta privata (addirittura!, uno per vendicarsi colpisce gli scolari di un’ intera scuola?!?).

Purtroppo la storia del nostro paese ci insegna che non sempre le prime piste che vengono a galla sono quelle reali e ci insegna che dietro gli esecutori (spesso mai trovati), in ipotesi, ci sarebbero potuto essere dei mandanti lontani dalle sigle che provvedevano alle rivendicazioni. Proprio la storia di questi nostri decenni ci obbliga ad essere vigili, attenti, specie in un momento in cui vengono chiesti così tanti sacrifici al paese. Una cosa è certa. Gli attentati del passato, ora ne siamo consapevoli, hanno avuto un solo scopo bloccare il progresso del paese.  Spesso ha creato vittime, l’ ha fatto ferocemente, per distrarre il Paese da altri compiti, da altre consapevolezze. Questa consapevolezza, pur nella cautela dell’ ora, non ci impedisce di esprimere tutto il nostro disprezzo per chi colpisce la vita per difendere interessi che servono solo alla criminalità, ovunque questa si trovi, quale che sia il nome che porta.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21