“Fa piacere apprendere che anche il Presidente Monti ritenga possibile (evidentemente in quanto indispensabile) un ‘miglioramento’ per la governance Rai.
Potrebbe essere la conseguenza logica di quanto affermato dallo stesso Presidente del Consiglio che, a più riprese, ha evidenziato per il servizio pubblico un deficit di autonomia, di trasparenza e di merito. Tutte questioni per le quali sono indispensabili radicali cambiamenti, evidenti discontinuità che hanno bisogno di un superamento della governance definita dalla legge Gasparri.
Il destino della Rai, del suo patrimonio, della sua qualificazione e delle sue risorse professionali non può essere lasciato ancora alle intromissioni e ai marosi dei partiti e dei governi.
La condizione aziendale è nota a tutti e non può che preoccupare per la decadenza della produzione (terreno fertile e pure abbandonato), per la programmazione confusionaria e incerta, per la fuga o per la consegna dei talenti alla concorrenza. Qualsiasi ‘miglioramento’ nel segno del radicale superamento dell’attuale sistema, se era già necessario ieri, è quanto mai indispensabile oggi, tanto più alla luce dei cambiamenti del Paese che profondamente sta esigendo.”