In una splendida giornata di maggio, come non se ne vedevano da un po’, è stato inaugurato nella patria della mozzarella un nuovo caseificio “Il gusto di Campania”, della Cooperativa Sociale “Le terre di Don Peppe Diana”. La cooperativa è nata qualche anno fa da l’impegno di Libera Terra e di un gruppo di soci e volontari che hanno deciso di riutilizzare i beni confiscati a Zagaria omaggiando la figura di Don Peppe Diana ucciso dal Clan dei Casalesi nella sacrestia della sua Chiesa nel ’94.
Dopo un lungo periodo di formazione, appoggiato anche dalla Regione Campania, i cinque giovani soci fondatori della cooperativa – scelti con selezione pubblica e ciascuno con un curriculum di tutto rispetto – hanno presentato ieri alle autorità e della popolazione che ha creduto nel loro progetto, la nuova gustosissima mozzarella, le trecce, le ricottine e tutti i prodotti caseari a marcio “Le terre di Don Peppe Diana”.
La manifestazione si è svolta all’insegna del Consumo critico: nessuno chiede beneficenza, ma imparare a valutare non solo la bontà dei prodotti ma anche la loro legalità, ecco le parole a conclusione del suo intervento di Emilio Diana, fratello di Don Giuseppe Diana.
Tra i tanti presenti alla manifestazione c’era Don Luigi Ciotti, il padre fondatore e l’anima di Libera Terra, l’onlus che con la società civile si è battuta per l’entrata in vigore della Legge 109/96: che assegna ad enti ed associazioni per finalità istituzionali e sociali i beni confiscati alle organizzazioni criminali. I beni immobili confiscati alla criminalità in Italia sono 8.385, di cui 4.940 – il 59% – già destinati alle finalità sociali o istituzionali. Nella sola Campania ci sono 1.348 beni confiscati di cui però solo 833 destinati e consegnati. 231 sono le aziende su un totale di 1.223 in tutto il territorio nazionale. E in un momento in cui si pensa a rivedere la stessa legge e a rimettere sul mercato, con aste pubbliche, i beni confiscati ogni traguardo è una vittoria.
Nella adiacente bottega dei sapori, sempre in via Pagliuca a Castel Volturno, si può acquistare non solo la mozzarella, ma anche tutti gli altri prodotti a marchio Libera Terra e/o della Coop Soc. Le Terre di Don Peppe Diana, come la pasta prodotta con il grano cresciuto sui terreni confiscati a Pignataro Maggiore, sempre nel casertano, o le cicerchie, antichi legumi locali quasi in via d’estinzione che la cooperativa ha deciso di rivalutare e rimettere nel mercato.
Inoltre, Roberto Fiorillo, l’agronomo della cooperativa, con l’Università degli Studi di Napoli Federico II sta studiando la possibilità di produrre da alcune piante un nuovo dolcificate naturale, e in un momento in cui l’Unione Europea ha deciso di sottoporre a nuove analisi l’aspartame e tutti i dolcificati chimici, quello allo studio potrebbe rivelarsi un business all’insegna della legalità.