Per la Cassazione l’intervento della polizia giudiziaria per verificare la situazione all’interno della scuola Diaz-Pertini (la sera tra il 21 e il 22 luglio 2001) e’ stato eseguito ”con inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte”.
Dell’irruzione violenta alla Diaz la suprema corte parla nelle motivazioni del proscioglimento dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, dall’accusa di concorso in falsa testimonianza.
La suprema corte, nella sentenza 20656, rileva che le indagini “rapidamente promosse dalla procura di Genova” hanno consentito “di chiarire subito i profili di abusività e ingiustificata durezza dell’azione portata a compimento nella scuola Diaz-Pertini”.
Le sentenze di primo e secondo grado già emesse, per il filone processuale delle violenze alla Diaz, sono state esaminate dalla Cassazione perché corredate agli atti della vicenda De Gennaro.
Invece, il processo che vede imputati numerosi agenti e funzionari di polizia per le violenze alla Diaz, è fissato in Cassazione per il prossimo 11 giugno. Tuttavia, già nel verdetto su De Gennaro, la Cassazione ricorda che “é ben presto emerso che nessuna bottiglia incendiaria è mai stata reperita e realmente sequestrata nei locali della scuola Pertini in possesso dei manifestanti ivi tratti in arresto”. Era stato il falso ritrovamento delle due molotov a “legittimare” a posteriori l’arresto in flagranza dei 93 no-global della Diaz. ( fonte Ansa)