Incaricato da Onu e Lega Araba di cercare una soluzione al dramma siriano Kofi Annan ha informato oggi i suoi referenti al Palazzo di Vetro, usando espressioni di una chiarezza indiscutibile: “temo che in Siria il ricorso alla tortura, alla detenzione illegale ed a punizioni collettive stia aumentando. Noti sostenitori dei diriti umani, esponenti del campo pacifista, sono stati arrestati negli ultimi giorni, nelle ultime settimane”. Il piano di pace per Annan non è ancora proprio fallito, ma Assad deve cambiare strada, deve creare lui le condizioni per la ripresa di un dialogo, altrimenti sarà piena guerra civile.
La denuncia dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite giunge nel giorno in cui il presidente siriano e i suoi media, non solo i suoi in verità, si trastullano con la celebrazione delle “prime elezioni pluraliste”. Un fatto abnorme, assurdo, fuori dal pensabile.
Supporre che qualcuno si attardi a decantare il “pluralismo siriano” mentre una popolazione, o almeno un’ampia parte di essa, viene seviziata e brutalzzata ha veramente dell’incredibile.
Non sarebbe incredibile che qualcuno chiedesse alla nostra società civile di mobilitarsi per il popolo siriano, ma forse sarebbe ingenuo, o sciocco. Non accadrà. Ma che i pacifisti tacciano mentre 30 disarmati osservano tutto questo…