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Al via Officina medioriente con focus sulla “Primavera araba”

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Riflettori accesi in Trentino, da ieri fino a domenica, sul Medio Oriente, e sui molti legami che si intrecciano fra questa provincia alpina e la sponda sud del Mediterraneo. “Officina Medio Oriente”, manifestazione giunta alla seconda edizione, si è aperta ieri al palazzo della Provincia con i saluti dell’assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, e dei rappresentanti delle diverse realtà che operano in quello scenario, le associazioni di volontariato, gli enti locali, il mondo della scienza e della ricerca.
Dalla Siria – da Nebec – è inoltre intervenuto in collegamento telefonico padre Paolo dall’Oglio, che ha parlato della solidarietà trentina come di una cosa “importante e commovente. L’iniziativa dell’Onu può funzionare solo se è sostenuta da un tappeto di iniziative popolari come questa.”

In serata un ulteriore approfondimento sulla Siria al Centro per la formazione alla solidarietà internazionale.
Oggi – martedì 15 – l’attenzione si sposta sui giovani e sul dialogo interreligioso e interculturale: in serata all’auditorium Santa Chiara l’atteso spettacolo del teatro Beresheet LaShalom e dell’ensable Lauda, da Israele, “La musica cresce insieme a te”. Ci saranno anche l’orchestra trentina Fuoritempo, con il coro del liceo musicale di Trento, e il teatro Portland.

Le conseguenze della Primavera araba e la tragedia della Siria al centro ieri della prima giornata di Officina Medio Oriente, apertasi alle 17 nella sala Belli della Provincia con i saluti dell’assessore Beltrami, di Cristiana Visintainer per il Liceo Da Vinci, di Alessandro Nicoletti, in rappresentanza dei Comuni della Destra Adige, del presidente di Create.net Imrich Chlamtac per il mondo scientifico, di Alessandro Brunialti per Croce Rossa.
Scuola, enti locali, ricerca, solidarietà: sono le diverse “voci” di un legame, quello fra Trentino e Medio Oriente, che prosegue nel tempo, cementato anche dall’impegno di una trentina di associazioni di volontariato. “Questa che apriamo oggi – ha detto l’assessore Beltrami – è realmente un’Officina, dove le persone entrano, prendono ciò che serve loro, forgiano nuovi strumenti, elaborano, sperimentano. Siamo una piccola terra, ma da qui partono iniziative importanti. Associazioni ed enti coinvolti, rispetto all’edizione precedente, sono raddopiati, e anche questo è un buon segno, specie in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Noi non possiamo rinunciare al nostro patrimonio di valori, anzi, è proprio nei momenti di difficoltà che il Trentino sa esprimere il meglio di sé. Rilanciamo quindi con questa iniziativa il nostro impegno in favore della pace, del dialogo, della cooperazione allo sviluppo, nei confronti di una terra travagliata e bellissima, determinante per il futuro del mondo.”

Cristiana Visintainer ha presentato le iniziative che coinvolgeranno gli studenti ed in particolare l’incontro con David Gerbi previsto per mercoledì 16 al Da Vinci, mentre il professor Clamtach ha illustrato la giornata di giovedì, dedicata ai temi della scienza e della medicina, in particolare con l’incontro, nella sala conferenze dell’ospedale Santa Chiara, sulla medicina nei luoghi di conflitto, frutto di un’idea scaturita dall’incontro fra il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e il presidente israeliano Shimon Peres qualche mese fa a Gerusalemme.
Alessandro Nicoletti ha presentato l’impegno degli enti locali trentini e Alessanrdo Brunialti le iniziative già sviluppate da Croce Rossa in Israele e nei Territori palestinesi, ma anche quelle che prenderanno corpo in autunno.

Ad introdurre il tema della Primavera araba, con il suo carico di speranze ma anche di interrogativi, è stato poi un interessante audiodocumentario del regista Marco Pasquini, “Volti di Tahrir”, presentato da Katia Malatesta dell’associazione Bianconero. Realizzato in circa sette mesi di lavoro al Cairo, il progetto raccoglie le testimonianze di una decina dei protagonisti della “rivoluzione” che ha portato alla caduta del regime di Mubarak, e che sono tutt’ora impegnati, su più fronti, per la causa della della democrazia.

Poco dopo le 18 la presentazione del libro di Paolo dall’Oglio “La sete di Ismaele, alla presenza fra gli altri dell’arcivescovo di Trento Luigi Bressan e di Nibras Breighece del Comitato siriani per la libertà. Dall’Oglio è priore del monastero di Mar Mousa, realtà dalla quale è sempre venuto un forte contributo al dialogo fra cristiani (circa l’8% della popolazione in Siria) e musulmani, e che ha ospitato gruppi di giovani trentini con l’iniziativa “Dialoghi in cammino”.
Con Mar Mousa, come ha ricordato l’assessore Beltrami, è stato avviato dalla Provincia anche un progetto di sostegno alle attività economiche dei pastori che vivono in questa regione montagnosa, “su cui si è fatta tanta ironia, mentre oggi appare evidente che c’era qualcosa di preveggente in quell’iniziativa, nata prima dell’inizio della guerra civile; iniziative così, ‘preventive’ rispetto all’esplodere delle tensioni o delle tragedie umanitarie, potrebbero risparmiare tante vite umane, come è avvenuto anche in Somalia grazie ad un progetto presentatoci da Elio Sommavilla nella fase iniziale della siccità”
Padre Paolo si è collegato da Nebec, città di 50.000 abitanti dove sono arrivati negli ultimi tempi circa 40.000 profughi. “Abbiamo bisogno di iniziative come la vostra, iniziative popolari, che scaturiscono dall’impegno della società civile, altrimenti la sola iniziativa dell’Onu non può riuscire, e prevarranno altre logiche. Siamo stati shockati dall’attentato, opaco e criminale, di giovedì scorso. Dobbiamo dare una risposta a tutto questo a livello di società civile globale, come state facendo voi. Io mi sento un po’ adottato dalle valli trentine, perché trovo che i valori della vostra gente possono aiutare davvero a trovare soluzioni giuste, equilibrate, durature.”

Molte le iniziative che si susseguiranno fino a domenica, fra conferenze, teatro, cinema, mostre, musica e quant’altro.
Nella giornata di oggi, saranno protagonisti i giovani, sia quelli trentini – molti sono coloro che hanno visitato la terra Santa e anche la Siria, prima dello scoppio della guerra civile – e quelli provenienti dal Medio Oriente. A partire dalle ore 9, all’auditorium Santa Chiara, l’incontro fra gli studenti della nostra provincia e i giovani ebrei, palestinesi, drusi del teatro Beresheet LaShalom, nato in un kibbutz della Galilea, al confine con il Libano: un’esperienza artistica e umana molto forte, improntata al dialogo e alla mutua-accettazione, condotta con mano ferma dalla regista, di origini romane, Angelica Calo Livne.
Nel corso della mattinata sarà anche proiettato il documentario “Otherness”, di Gualtiero Peirce ed Eva Ruth Palmieri.
Sempre all’auditorium Santa Chiara, alle 20.30, a ingresso libero fino a esaurimento posti, il nuovo spettacolo di Beresheet LaShalom “La musica cresce insieme a te”. Ospiti della serata anche l’orchestra trentina Fuoritempo, con il coro del liceo musicale di Trento, e il teatro Portland; tra le realtà trentine e quelle mediorientali nasce con questa serata un “gemellaggio artistico” destinato a durare nel tempo.


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