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Vicino agli inceneritori aumenta la mortalità per il cancro. Il caso di Forlì

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di Maria Ferdinanda Piva

Vicino agli inceneritori il cancro colpisce più duramente. L’Arpa Toscana (non un comitato  di cittadini preoccupati, ma l’agenzia regionale per la protezione ambientale)  ha messo sotto la lente di ingrandimento la situazione a Forlì. Già uno studio francese, qualche anno fa, aveva mostrato un legame fra incidenza del cancro e presenza di inceneritori.
Però, si disse allora per tranquillizzare, quel lavoro riguardava le persone  esposte alle emissioni negli Anni 70 ed 80, ed  ammalatesi nel periodo 1990-1999: in seguito le norme anti inquinamento sono  migliorate. Ma i dati di Forlì sono più recenti.

La notizia su Forlì è on line sull’ultimo numero del notiziario  dell’Arpa Toscana, e cita come fonte uno studio pubblicato  l’anno scorso su Environmental Health relativo all’impatto sulla salute di  inceneritori e discariche in Italia, Inghilterra e Slovacchia (tutti i link in  fondo, come sempre).

Il testo su Environmental Health non cita mai Forlì, nè  alcun sito specifico in Italia o all’estero. E’ presumibile che l’Arpa Toscana  abbia scavato nei numeri che vi sono confluiti. Presumibile, ma non  dichiarato. Per la cronaca, sul saggio di Environmental Health da cui ha attinto l’Arpa  Toscana i ricercatori calcolano che nel periodo 2001-2050 saranno legati ai 49  inceneritori italiani (il dato riguarda quelli che erano in funzione nel 2001) 2.729 casi di cancro su persone che abitano entro i tre  chilometri dagli inceneritori stessi (55 casi per impianto); la  grande maggioranza di questi attesi casi di cancro, aggiungono, sarà dovuta  all’esposizione avvenuta prima del 2001. Concludono inoltre – a livello  generale, e non solo italiano – che l’impatto sulla salute  degli inceneritori è modesto se comparato ad altre fonti di inquinamento, quali  il traffico o le emissioni delle industrie.

Fin qui il background. La notizia pubblicata da Arpa Toscana avverte che a Forlì sono in funzione, a 300 metri uno dall’altro, due inceneritori: di rifiuti solidi urbani, dal 1976, e di  rifiuti ospedalieri, dal 1991.
E’ stata presa in considerazione l’area nei 3,5 chilometri attorno al punto equidistante fra i due  inceneritori, e la popolazione qui residente dal 1990. Coloro che vi sono  arrivati in seguito sono entrati nello studio solo dopo aver “maturato” cinque  anni di residenza.
Gli altri ingredienti dell’analisi: un modello di  dispersione delle sostanze inquinanti tarato sulla realtà locale, le banche dati  di mortalità regionale del Registro Tumori Romagnolo (dal 1990 al 2003), il  database delle Schede di Dimissione Ospedaliera dal 1999 al 2003.

Il tutto è stato ulteriormente filtrato in modo  statisticamente opportuno tenendo conto sia delle caratteristiche socio  economiche degli individui sia della loro esposizione all’inquinamento da  traffico.

Risultato. Negli uomini sono risultati associati alla  presenza degli inceneritori i casi di cancro al colon retto.  Nelle donne è risultata associata alla presenza degli  inceneritori la mortalità per tutti i tipi di tumore, in  particolare per il cancro a stomaco, colon, fegato e seno.

http://www.informarexresistere.fr/2012/04/16/vicino-agli-inceneritori-aumenta-la-mortalita-per-il-cancro-il-caso-di-forli/#axzz1sxhMC5mf


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