(da Bruxelles) – Si è inaugurata il 20 Aprile l’edizione ‘zero’ della « Off Art Fair Brussels », la fiera d’arte ‘alternativa’ di Bruxelles, che riapre per la prima volta al pubblico lo storico edificio della Bourse (Borsa), luogo simbolo della città, a due passi dalla famosa Grand Place. Fino al 23 Aprile.
18 Gallerie di cinque Paesi (Belgio, Germania, Italia, Spagna e Svizzera) presentano ognuna una coppia di giovani promettenti artisti innovativi, che spaziano dalla pittura alla fotografia, passando per la scultura e le installazioni (come le foto scenografie di Angela Loveday, della Cell63gallery di Berlino, e le immagini riflesse nell’acqua di Dalia Nosratabadi, della Baron’s Art Project di Bruxelles)
L’edizione pilota di Off segna un nuovo fondamentale momento nella vita artistica della capitale europea, che per la prima volta si apre al mondo dell’arte belga ed internazionale spezzando il monopolio della più tradizionale fiera d’arte principale (la Brussels Art Fair). Seguendo l’esempio di Basilea e Parigi, dove già da anni al fianco della kermesse ufficiale si sono sviluppate fiere alternative ed innovative, la nuova Expo offre alla città un concetto di fiera d’arte dallo « spirito curatoriale ».
Ideatore e curatore di Off é Antonio Nardone (Galerie Antonio Nardone ), gallerista brussellese di orgine italiana, che da più di trent’anni esplora e scopre artisti innovativi e nuove frontiere dell’arte.
Il progetto riveste un’importanza pionieristica sotto molteplici aspetti : il concetto, la creazione di una « Rete » di gallerie, il legame con l’arte italiana, i luoghi.
Il concetto : per la prima volta nasce una fiera di « gallerie per gallerie » e per amanti dell’arte, collezionisti e grande pubblico, come tengono a sottolineare i tre curatori galleristi : lo stesso Nardone, Sabrina Raffaghello dell’ omonima galleria (nonché curatrice della Biennale di Alessandria e del padiglione italiano della Biennale di Venezia 2012) e Claudio Composti della MC2 Gallery di Milano (curatore dell’ Espace Photo Step 09 del Museo Leonardo da Vinci di Milano).
La Fiera d’arte non é in questo caso un semplice mercato, perchè la scelta delle gallerie e degli artisti é fatta su base curatoriale, da appasionati per appasionati d’arte.
L’obiettivo é di offrire un panorama differente dai circuiti tradizionali, in piena libertà artistica.
La rete di gallerie : Off si propone anche come un esempio di collaborazione e creazione di una « Rete » internazionale di gallerie sulla base di rapporti umani e di fiducia tra chi ha fatto dell’arte la propria vita. A testimonianza di ciò anche la presenza tra i galleristi di Bruno Hadjadi ( Galerie Spree, Parigi) , direttore e curatore di Cutlog, la fiera d’arte alternativa di Parigi.
Legame con l’Italia : forte il legame con l’arte italiana, e non solo per la presenza tra i curatori di due galleristi italiani. Da un lato, il legame nasce dalla fiducia nelle proposte artistiche e dalla comune visione dell’arte come libertà e proposta di bellezza e sperimentazione fuori dai ciruti istituzionali ; dall’altra, sottolinea Claudio Composti, per l’apertura internazionale e le maggiori possibilità di sperimentazione artistica che vengono date all’estero : come apertura e sostegno delle istituzioni , che al momento mancano nel « sistema Italia ».
I Luoghi : Bruxelles non é solo la capitale politica dell’Unione Europea, ma sempre più si sta imponendo come capitale culturale-artistica, grazie anche alla sua posizione geografica privilegiata (Parigi, Londra, Amsterdam, Milano sono tutte a meno di due ore di distanza in treno superveloce o in aereo). Per questo, assume un significato particolare una fiera che esprima in piena autonomia la libertà delle proprie scelte artistiche, senza subire pressioni esterne di alcun genere.
Inoltre, per la prima volta la municipalità di Bruxelles si riappropria di uno dei suoi simboli, il palazzo della Borsa, nel primo evento pubblico che apre a tutti lo storico edificio.
La Off Art Fair Brussels ha già attratto 1200 visitatori la prima sera e attende circa altri 4 mila visitatori nei suoi 850 mq2, grazie alla sua capacità di trasmettere al pubblico e ai professionisti del settore lo spirito di bellezza e di ricerca curatoriale che la contraddistingue.
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