di Debora Billi
Appena ieri si è parlato della ri-nazionalizzazione della compagnia petrolifera argentina ad opera della Presidenta Cristina Kirchner. La cosa sta facendo parecchio rumore, e anche il nostro premier Mario Monti “è sceso in campo in difesa degli interessi italiani in Argentina“. Così scrive l’autorevole Milano Finanza, finora unica testata italiana a dare la notizia.
Al di là di qualsiasi valutazione politica o economica, è proprio sull’articolo di MF che vorrei soffermarmi. Il modo in cui è scritto ha francamente dell’incredibile, vocaboli e frasi usati non sono degni, a mio avviso, dell’informazione di un Paese democratico. Pur con la poca simpatia che ho per gli inglesi, non riesco proprio ad immaginare la BBC scrivere una roba del genere. Leggiamo:
Argentina, Paese che, nazionalizzando la Ypf della Repsol, ha mostrato al mondo di infischiarsene delle regole e del mercato.
L’Argentina viene accusata apertamente, già alla terza riga, di rompere regole altrui a cui certamente non è obbligata ad aderire, ma che a noi vengono spacciate per legge universale.
novella Evita, nemica delle multinazionali straniere
La Presidentessa, eletta dai cittadini con regolari e normali elezioni, viene ribattezzata con nonchalance “novella Evita”; le si affibbia inoltre un’ulteriore accusa veicolandola con un concetto da terza elementare “E’ nemica delle multinazionali!”
Enel e delle controllate Edesur ed Endesa Costanera, vessate dalla politica energetica nazionale argentina
Un mezzo di informazione finanziario che usa un verbo come “vessate”, parlando di compagnie e regole politico/economiche di un Paese. Non so se vi rendete conto. Per giunta non ce la vedo proprio, l’Enel, soffrire vessata.
placare la scatenata presidentessa sudamericana
Nuovi disinvolti appellativi nei confronti di un capo di Stato estero, dipinto come sull’orlo della pazzia. Appellativi che ovviamente non ci si sognerebbe mai di usare verso un Presidente europeo.
se Kirchner non fermera’ i suoi ardori
Si continua con la stessa litania. Le decisioni politiche ed economiche di un importante Paese, su argomenti fondamentali quale è il petrolio, sono ridotte ad “ardori” di una donna probabilmente in menopausa.
Mi sono soffermata su questo casuale articoletto per sottolineare il livello di manipolazione dell’informazione a cui siamo quotidianamente sottoposti. Mi auguro che, a prescindere dalle vostre opinioni sui fatti, riusciate a cogliere anche voi l’incredibile disparità di trattamento che ricevono “i fatti” (appunto) a seconda che obbediscano alle dottrine dominanti o che se ne discostino.
Un sottile lavaggio del cervello, una goccia cinese, che alla fine forma le nostre opinioni senza che neppure ce ne accorgiamo. E oltretutto attraverso una neolingua e dei concetti da scuola elementare, in modo da non farsi scappare neppure il cittadino più ignorante o zoticone.
Alla fine, quasi quasi è questa la cosa più profondamente offensiva.
http://www.informarexresistere.fr/2012/04/19/monti-e-argentina-la-manipolazione-dellinformazione/#axzz1sgtqrK6o