Nel comunicato uscito sull’agenzia Asca il 24 Aprile, il Ministro del Lavoro Fornero ha esordito così: ”In questi cinque mesi da ministro non ho avuto molto tempo da dedicare in modo specifico al tema della sicurezza andando nei luoghi o andando a vedere le statistiche. Ma se anche siamo in un periodo di crisi, non per questo si deve transigere sulla sicurezza nel lavoro”.
E meno male caro Ministro Fornero, che Lei aveva detto, ben circa 5 mesi
fa, intervenendo in videoconferenza all’assemblea della Cna, che il tema
della sicurezza sul lavoro “sarà centrale nel lavoro del governo e nel
suo impegno personale”. Io sono sconcertato, perchè di fronte a simili
dichiarazioni non ci sia un partito politico, un Istituzione, un
sindacato, a dire al Ministro del Lavoro Fornero: basta con queste
dichiarazioni di circostanza, per la salute e sicurezza sul lavoro ci
vogliono i fatti. Invece esce questo comunicato stampa sull’agenzia Asca,
in cui il Ministro Fornero si vuole “lavare la coscienza”, come a dire
che se non ha avuto molto tempo da dedicare alla salute e sicurezza sul
lavoro, non è di certo colpa sua. Dopotutto dobbiamo capirla, aveva cose
ben più importanti di cui occuparsi in questi mesi, tanto per citarne
una, la riforma della pensioni, scusatemi, volevo dire la controriforma
della pensioni, perchè se io e tanti altri dovremo lavorare di più, e con
un assegno pensionistico che non sarà di sicuro più elevato, forse più
basso, dobbiamo ringraziare il ministro Fornero, a cui sembravano troppo
pochi 40 anni di lavoro.
Io ho iniziato a lavorare a 20 anni, andando a fare l’operaio
metalmeccanico in fabbrica, anche se avevo un diploma di maturità di
tecnico elettronico: adesso ne ho 38. Se restava la vecchia riforma, avrei
raggiunto i requisiti della pensione a 60 anni e l’avrei ottenuta a 61
(altro “regalino” dell’ex Governo Berlusconi, altrimenti mi sarei
pensionato a 60 anni), ma grazie alla Fornero dovrò lavorare, sempre che
non cambia ancora qualcosa, fino a 65 anni! Non c’è male, non c’è che
dire…
Come dimenticare un’altra cosa molto importante di cui ha dovuto
occuparsi il Ministro Fornero, la riforma del lavoro, scusatemi, volevo
dire, la controriforma del lavoro, perchè questa riforma è tutto,
tranne che un passo avanti. Basterebbe citare una delle tante modifiche di
questa riforma, per cui ci sarebbe materiale per parlarne per ore e ore,
cioè la modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300
del 20 Maggio 1970).
Ieri l’Inail, con il suo direttore generale Lucibello, che intervenendo
come ospite dell”Economia in tasca’, su ‘Radio1 Rai, ha detto: “Tra
qualche giorno saremo piu’ precisi con un comunicato analitico – ma
intanto si puo’ anticipare che la tendenza e’ positiva: riscontriamo una
flessione del 6,4% degli infortuni nel complesso del 2011 rispetto al
2010, quindi da circa 776mila a 726 mila circa.
C’e’ poi una flessione, anch’essa positiva, del 4,4%, dei casi mortali:
da 973 del 2010 a 930 del 2011. Anche quest’anno quindi siamo sotto il
‘muro’ dei mille morti sul lavoro: e’ certo sempre un dato preoccupante,
ma comunque la tendenza alla diminuzione ci incoraggia a proseguire con
le iniziative in corso in materia di prevenzione e informazione” Io
sinceramente non capisco, cosa abbia da “gioire” il direttore generale
dell’Inail di fronte a questi dati. Premesso che questi dati, e non è la
prima volta che lo dico, sono fortemente sottostimati, perchè non
tengono conto di tutti gli infortuni che avvengono in nero in grigio, che
molte volte vengono fatti passare come malattia, che ammontano a circa
200 mila ogni anno, vorrei ricordare al Direttore Lucibello, che se c’è
un calo degli infortuni e delle morti sul lavoro, questo è dovuto quasi
per certo alla crisi economica che ha colpito il nostro Paese, con
aziende che chiudono, lavoratori messi in cassa integrazione e in
mobilità e non a chissà quale altro motivo o ad un oscuro mistero.
Inoltre, andrebbe ricordata un’altra cosa, di cui quasi nessuno parla,
cioè del famoso “tesoretto Inail”, cioè quello dovuto agli avanzi di
bilancio annuale, che sfiorano i 2 miliardi di euro ogni anno. Beh, questo
tesoretto, ha raggiunto la considerevole cifra di ben 18,5 miliardi di
euro. Verranno utilizzati per aumentare le rendite da fame agli invalidi
del lavoro? Verranno utilizzati per aumentare le rendite ai familiari dei
morti sul lavoro? Assolutamente NO! Sono depositati presso un conto
infruttifero della Tesoreria dello Stato, e vengono utilizzati dallo
Stato Italiano per ripianare i debiti. VERGOGNA!
* Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza-Firenze