di Letizia Cascio
Parigi, 22.04.2012 – ”I francesi hanno espresso un terribile segno di sfiducia” nei confronti del presidente uscente Nicolas Sarkozy”. Così Martine Aubry, segretaria del Partito socialista francese, ha commentato le proiezioni sul primo turno delle presidenziali francesi che vedono in testa Francois Hollande, il candidato socialista, con il 27% su Nicolas Sarkosy, fermo al 26%. 20% di preferenze a Martine Le Pen, leader del Front Nationale, l’estrema destra, un bottino che fa gola a Sarkozy. Non era mai successo che un presidente in carica fosse sconfitto al primo turno elettorale.
La sinistra nel suo insieme è circa al 44% dei voti complessivi, e Jean Luc Melenchon, candidato del Front de Gauche, ha invitato i suoi sostenitori a votare Hollande: “vi invito a ritrovarvi il 6 maggio, senza chiedere niente in cambio, contro Sarkozy. Fatelo come se doveste farla vincere a me, l’elezione presidenziale, la nostra non è una mobilitazione individuale, ma collettiva.”.
Finale di partita il 6 maggio, giorno del ballottaggio tra i due primi classificati Hollande-Sarkozy.
Gli impegni di Hollande per l’uguaglianza di genere
Parigi, 17.04.2012 – Ultimi giorni di campagna elettorale e François Hollande, candidato socialista all’Eliseo, parla di donne. Finalmente!, dicono le associazioni femministe, in testa il movimento Osez le féminisme che, da quando è partita la corsa alla presidenza, tempestano contro l’assenza di misure specifiche per l’uguaglianza uomo-donna nei cento punti del suo programma.
C’è voluto un appello pubblico, sostenuto anche dal polo per l’uguaglianza dell’equipe del candidato, per arrivare alla “dichiarazione di Reims”, vale dire l’assunzione pubblica di 40 impegni a favore dell’uguaglianza di genere che Hollande ha resi noti nel corso del meeting elettorale organizzato per l’appunto nella città di Reims, lo scorso 8 marzo.
La pressione delle donne, dentro e fuori il partito, ha dunque portato i suoi frutti, dicono adesso femministe e candidate in lista per le legislative che si terranno in primo turno il 10 giugno, a nuova presidenza eletta.
Caroline de Haas, fondatrice d’Osez le féminisme, e le candidate di Parigi (dove l’UMP, il partito di Sarkosy, non candida neppure una donna), Capucine Edou, candidata nella 12.ma circoscrizione, Claure Monel, 1.ma circoscrizione e Annie Novelli, 14.esima circoscrizione, commentano le misure più significative del programma di Hollande a favore delle donne. Misure cui i media hanno dato poca visibilità. Vediamole dunque un per una.
Creare un Ministero dei Diritti delle donne
E’ la misura quadro e la priorità in assoluto dei 40 impegni. “Un segnale politico forte, il solo strumento che può garantire politiche pubbliche e traversali per concretizzare l’uguaglianza di genere descritta nei testi”, commenta Annie Novelli. E’ la politica del mainstreming, con un ministero di raccordo e la creazione di un dipartimento per l’uguaglianza uomo-donna in ogni ministero.
Costruire l’uguaglianza professionale donne-uomini
E’ la seconda priorità: “Appartengo ad una generazione che ha beneficiato di conquiste importanti, dice Capucine Edou , “abbiamo studiato e conquistato l’autonomia; ci siamo trovate a confrontarci con ineguaglianze concrete. Lo Stato deve fare applicare la legge. Le imprese saranno obbligate a rispettare gli obblighi in materia di uguaglianza professionale.”.
Sostenere la genitorialità e i servizi pubblici per l’infanzia
Nel corso del confronto tra i candidati organizzata dal gruppo Féministes en mouvement, il 7 marzo scorso, François Hollande era stato contestato dal pubblico quando non aveva voluto pronunciarsi sulla richiesta delle femministe di creare 500.000 posti di asilo supplementari. “Hollande non vuole fare promesse che non è sicuro di poterle mantenere”, precisa Caroline de Haas. Le misure previste dal candidato socialista prevedono la sensibilizzazione delle comunità locali che dovranno finanziare le strutture di accoglienza per l’infanzia, con l’aiuto dello stato. I 60.000 posti nell’Educazione Nazionale – misura faro di Hollande – saranno prioritariamente destinati alle scuole materne e primarie.
Lottare contro la precarietà
Una sola misura contro la precarietà: aumento delle indennità di disoccupazione per le imprese che “abusano” di impiegati precari (contratti a tempo determinato, tempo parziale, interim). Una buona misura, ma precisiamo la nozione di abuso, insistono le femministe. Pensioni femminili: nei 60 impegni di Hollande è prevista una rinegoziazioni con i partner sociali da tenersi nel luglio 2012, riguarderà in particolare l’età di uscita dal lavoro, e i diritti delle donne. Rivalorizzazione del lavoro femminile: priorità all’aumento dei salari, carriere e formazione.
Lottare contro le violenze sessiste
Buone misure riguardano la presa in carico delle vittime, l’implicazione, la formazione e la messa in rete degli attori, e la prevenzione nei media e a scuola. In cambio, nelle 40 misure non c’è niente sulla prostituzione. Risposte evasive sulle ragioni di questa assenza. Forse il dibattito è passato di moda? Comunque sia, per Caroline de Haas, il partito socialista ed il suo candidato hanno una posizione chiara sulle misure per combattere la prostituzione attraverso l’abolizione del delitto de adescamento introdotto dalla legge 2003, campagne di educazione, smantellamento delle reti criminali, aiuti per uscire dalla prostituzione, penalizzazione dei clienti.
Incoraggiare l’educazione e la sensibilizzazione contro il sessismo, rinforzare la parità politica e la condivisione del potere di decisione nei posti decisionali, garantire l’accesso alle cure e consolidare i diritti sessuali
Gli impegni di Hollande su questi tre temi coincidono con le rivendicazioni delle femministe. Che rimangono comunque inquiete per le minacce che pesano sull’accesso all’aborto. I due ultimi impegni di Hiollande prevedono il rimborso del 100% dell’IVG e il rispetto della legge che obbliga ogni struttura ospedaliera a disporre di un centro d’IVG.