“Separare Stato e reiligione? Beh, John Fizgerald Kennedy non aveva tutti i torti, bisognava evitare situazioni scabrose, che un sacerdote dicesse ai suoi parrocchiani per chi dovessero votare. Ma quel discorso è stato interpretato male, si è capito che si dovesse separare la propria fede dalle proprie convinzioni politiche, e questo è sbagliato.”
Già messa così l’intervista del cardinale Dolan non sembra promettere un grande sostegno alla linea della divisione tra stato e religione indicata da Kennedy nel memorabile discorso del’60 al quale il cardinale di New York ha voluto riferirsi. Ma non è tutto: il giornalista che lo ha intervistato gli ha infati chiesto, “e cosa pensa di Santorum che ha detto che quando lesse quel discorso gli venne da vomitare, perchè così si imboccava la via del laicismo?”, il cardinale ha risposto: “beh, devo dire che il senatore Santorum ha segnato un punto importante.”
Santorum meglio di Kennedy, sembrerebbe di capire. Incredibile ma vero…
I nuovi amici della chiesa guidata dal cardinal Dolan, i pastori evangelical, i “reborn” alla Geroge W. Bush, come la figlia del terribile Bill Graham, capofila del cristianesimo che ama i B52, saranno certamente dello stesso avviso. E infatti la PAsqua ha segnato un calorosissimo abbraccio tra di loro, guarda caso nel nome della polemica con Obama.
E non a caso l’intervista del cardinal Dolan si è conclusa con un duro, o meglio veemente attacco al presidente Obama, perchè prevedendo che le spese contraccettive possano essere garantite a tutte le donne che vogliano avvalersene, anche se lavorano per enti ecclesiastici, ma in questo caso a spese dello Stato e non degli enti ecclesiastici, secondo Dolan limita la libertà religiosa. Santorum, il Kennedy del III millennio, ovviamente è d’accordo…
http://ilmondodiannibale.globalist.it