Aperture fotocopia per tutti i maggiori Tg: i redditi degli italiani, con gli imprenditori che guadagnano meno dei dipendenti, gli aumenti delle bollette, le “paroline dolci” di Monti e Fornero verso la politica, a parziale ammenda degli insulti dei giorni scorsi. A proposito di Fornero e Monti, i dati sui 18mila euro di reddito degli imprenditori ( un migliaio in meno di quelli dei dipendenti) ci suggeriscono una riflessione: non è che gli stranieri, a prescindere dall’articolo 18, non investono in Italia per paura di impoverirsi? Per “attirarli” si potrebbe varare qualche integrazione al reddito.
Il Tg La 7 è quello che si scandalizza di più, con Mentana che si chiede come sia possibile chiedere sacrifici alle fasce più deboli di un Paese che, programmaticamente, mente a se stesso e al fisco. TG1 predilige – come nei giorni scorsi – il ruolo di pompiere e riporta in apertura le dichiarazioni di Monti nella lettera al Corriere, con le quali tenta di convincere che il suo sobrio eloquio non ha mai partorito alcun attacco ai partiti (leggi Pd) sulla vicenda dell’articolo 18.
In un Paese di esodati, le indagini del delitto di Melania Rea esondano su molte scalette dagli argini tradizionali di Studio Aperto, Tg 5 e TG 4 : ampio spazio anche su Tg1 alla richiesta della prova del dna per due lavoratori macedoni presenti in un cantiere vicino al luogo del ritrovamento. Tg4 addirittura “anticipa” lunghi minuti da “Quarto grado” con le intercettazioni tra Parolisi e suoceri.
Tg 1 riprende a produrre dosi industriali di infotainment: questa sera guest star il Principe Filippo di Edimburgo con le sue “amatissime” gaffes. Tg 5 ci consiglia di mangiare un po’ di cioccolata ogni giorno come supporto delle cure dimagranti. Chi fosse alla ricerca di intimo ( nel senso dei capi) ha un porto sicuro in Studio Aperto, che sforna il quotidiano servizio sulle bellezze in bikini.
Ed infine il TG 4 orfano di Emilio Fede. TG la 7 gli dedica un servizio che non può che notare ciò che abbiamo notato anche noi: conduzione “sobria”, via le meteorine e la rubrica quotidiana di spettacolo “Sipario”. Aggiungiamo qualche altro elemento. Si vede già la mano del neo bi-direttore Giovanni Toti: moltissimo spazio alla cronaca criminale (Melania), melassa di infotainment (la sorellina dell’orsetto Knut, condivisa proprio con Studio Aperto), una foglia di fico sulla politica ( intervista a Schifani) e, per finire un attacco politico che vorrebbe apparire corrosivo e che risulta, invece, quasi patetico: un immaginario dialogo diretto con Bertinotti che, a differenza di Casini, non ha al momento rinunciato ai benefit da ex presidente della Camera. Arriveremo a rimpiangere Fede? (Alberto Baldazzi)