BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Mediaset senza indirizzo web

0 0

Da pochi giorni Mediaset non è più padrona del suo indirizzo web. La società della famiglia del presidente del consiglio è rimasta senza indirizzo internet e non si tratta di cybersquatting, la pratica cioè di impadronirsi illecitamente di nomi di dominio appartenenti ad altri.

Da pochi giorni Mediaset non è più padrona del suo indirizzo web. La società della famiglia del presidente del consiglio è rimasta senza indirizzo internet e non si tratta di cybersquatting, la pratica cioè di impadronirsi illecitamente di nomi di dominio appartenenti ad altri. Il dominio mediaset.com che  prima identificava le reti televisive che fanno capo alla holding Fininvest è passato di mano a una società che vende sistemi informatici targati IBM, probabilmente per un banale errore. Gli amministratori del marchio si sono semplicemente dimenticati di rinnovarne il pagamento presso il registrar competente e di partecipare all’asta per il suo acquisto.

Un errore grossolano, se si considera che il nome di dominio è la vera moneta sonante dell’epoca di Internet. E’ infatti attraverso la web-url che identifica il server su cui risiedono i siti cercati, che gli utenti possono trovare le informazioni che gli servono. Più è facile da scrivere e da pronunciare, più quel nome di dominio sarà ricordato dagli utenti senza necessità di ricorrere a Google o a Bing. Più si presta ad essere memorizzato e più facilmente sarà linkato e cliccato facendolo salire nel ranking dei motori di ricerca per ottenere il massimo di accessi da parte degli utenti che non vogliono scorrere i lunghi elenchi generati dalla ricerca per parole chiave. Non è esattamente il caso di Mediaset, vista la popolarità del marchio e l’ottimo posizionamento che ha nei risultati di ricerca il dominio mediaset.it. Ma c’è un però.

A dimostrazione del valore di un nome di dominio commerciale come appunto Mediaset.com. la società multinazionale si è rivolta alla WIPO (World Intellectual Property Organization) per ottenere la sua riassegnazione, ma ha perduto il procedimento per mancanza di prova della malafede del nuovo titolare, un signore di nome Didier Madiba, che ora sul suo nuovo sito vende memorie informatiche.
Tuttavia non si può escludere che si tratti di un’abile mossa di Madiba che potrebbe essere interessato a rivendere il nome a un prezzo salato proprio a Mediaset. Madiba aveva “backordinato” mediaset.net e mediaset.com sin dal 2006 e nel 2011 ha vinto un’asta per la sua assegnazione proprio per vendere “MEDIA” “SETS”.
Perciò la WIPO, che ha rigettato l’istanza di Mediaset per la mancata prova della malafede, ha anche detto che Didier non trae in alcun modo vantaggio della rinomanza di Mediaset, se utilizza questo sito per vendere “media” “sets” ovvero “strumenti media” che è quello che attualmente fa.
Dopo il braccio di ferro Mediaset-Google sul tema della proprietà intellettuale dei filmati del gruppo trasmessi attraverso la piattaforma Youtube, che era arrivata anche alla Wipo, la vicenda oggi assume i contorni di una nemesi.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21