Nguyen Ngoc Nhu Quynh, una blogger vietnamita impegnata da anni nella difesa dei diritti umani, è stata arrestata il 10 ottobre con l’accusa di svolgere “propaganda contro lo stato”, ai sensi del famigerato articolo 88 del codice penale. L’arresto è avvenuto a Nha Trang, nella provincia di Khanh Hoa. Nguyen Ngoc Nhu Quynh è stata fermata dalle forze di sicurezza mentre si stava recando alla prigione cittadina per incontrare un attivista.
L’hanno condotta a casa, dove hanno effettuato una perquisizione sequestrandole il pc e una serie di cartelli di protesta. Su alcuni di questi c’era scritto “Formosa in tribunale!”, riferimento a un’azienda di Taiwan responsabile, quest’anno, di un disastro ambientale che ha causato la morte di milioni di pesci e ha ridotto sul lastrico migliaia di pescatori vietnamiti.
Secondo la stampa locale, prodiga di particolari sulla vicenda salvo omettere il luogo dove è reclusa, Nguyen Ngoc Nhu Quynh è accusata di aver postato su Facebook, sin dal 2012, testi e video critici nei confronti del Partito comunista e soprattutto di aver diffuso una lista di 31 persone morte in custodia di polizia: un’azione che “ha danneggiato la sicurezza nazionale, l’ordine pubblico e la salute pubblica”.
Nguyen Ngoc Nhu Quynh è una madre single di due bambini. Da oltre 10 anni si occupa di diritti umani e nel dicembre 2013 ha fondato la Rete indipendente dei blogger vietnamiti. L’anno successivo, insieme ad altri blogger, ha organizzato una serie di incontri pubblici chiamati “Un caffè per i diritti umani”.
L’articolo 88 è regolarmente usato per reprimere il dissenso e prevede pene da tre a 20 anni di carcere. Secondo il codice di procedura penale, le persone arrestate per presunti reati contro la sicurezza nazionale possono trascorrere anche due anni in isolamento prima di essere sottoposte a processo.