A che serve la Rai?
La crisi del servizio pubblico sembra non conoscere il fondo. Programmazione ripetitiva dei più vetusti format della televisione
La crisi del servizio pubblico sembra non conoscere il fondo. Programmazione ripetitiva dei più vetusti format della televisione
In questi ultimi anni la discussione si è spostata dalla necessaria riforma della legge Gasparri e delle norme sul conflitto di interessi alla Rai. Molti non credono più alla necessità che permanga un’istituzione deputata alla realizzare una particolare missione nel settore. A questo stato di cose ha contribuito…
Prima o poi arrivano. Così si può riassumere l’iniziativa del governo su due temi…
Riforma elettorale, riforma costituzionale, riforma del lavoro e così via. Eppure ci sono settori che di riforme proprio non vogliono sentirne parlare. Il caso più sintomatico riguarda il sistema delle comunicazioni. Prima si dava la colpa al conflitto di interessi, ora sembra che le
In questi ultimi mesi si è assistito alla ripetuta violazione delle norme e dei principi in materia di pluralismo dell’informazione e sui processi in Tv da parte Berlusconi (trasmissioni che sono state veri e propri controprocessi, interviste senza contraddittorio, videomessaggi, spazio debordante sui tg alle tesi del condannato). Nessun organo preposto, in particolare Agcom, ha sentito il dovere di intervenire. Non si è trattato tuttavia
In questi ultimi mesi si é assistito alla ripetuta violazione delle norme e dei principi in materia di pluralismo dell’informazione e sui processi in TV da parte Berlusconi (trasmissioni che sono state veri e propri controprocessi, interviste senza contraddittorio
La sentenza della Cassazione sembrava aver confermato quel principio di uguaglianza alla base di qualunque democrazia. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ricchi e potenti compresi. Questo in sintesi, al di là del merito della vicenda giudiziaria, il lascito della decisione della Suprema Corte e questo era il commento prevalente degli organi di informazione internazionale: “in Italia l’ex Presidente del Consiglio non è riuscito a fermare il corso della giustizia”.
Ieri l’Agcom ha presentato la sua relazione al Parlamento sul sistema della comunicazione. Alcuni spunti sono condivisibili, ad esempio l’evidenza del divario territoriale e dell’arretratezza nell’uso di internet; l’allarme per la condizione congiunturale che vive il settore delle telecomunicazioni
Ieri sera sul TG 1, quindi ormai a reti unificate, sproloquio di Silvio Berlusconi contro la magistratura. Ovviamente senza contraddittorio e in spregio alle regole che dovrebbero disciplinare l’informazione televisiva sui processi
A che serve la RAI? Chiudiamola, in Grecia l’hanno fatto! É una fonte di sprechi, troppa gente, che vadano tutti a casa. Questa la media dei commenti di questi giorni. Ed ecco spuntare uno che c’è sempre ai “piani alti”, qualche “governativo” che prende la palla al balzo e dice: “perché il servizio pubblico deve farlo la RAI, si faccia una gara”.
Nsa, dietro questa sigla si nasconde il il grande ascoltatore di tutte le nostre comunicazioni. LaNational Security Agency non è la prima volta che fa parlare di sé. Nata per vigilare la sicurezza interna americana, attraverso il sistema Echelon, è capace di monitorare tutte le comunicazioni del pianeta e per questo è finita in passato ai clamori della cronaca.