Regeni, collaborazioni o collaborazionismo?

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Collaborazione o collaborazionismo?
La domanda sorge immediata dopo l’ultima udienza del processo,in corso a Roma per il sequestro,le torture e l’assassinio di Giulio regeni.
Ieri,nell’aula bunker di rebibbia, si é ripetuta la scena di sempre.
Il tribunale ha dovuto prendere atto che l’Egitto ha negato ai testimoni la possibilità di venire  in Italia..il regime ha deciso per loro, intervenendo a piedi uniti nello svolgimento  del processo, garantendo protezione ai militari accusati.
Per l’ennesima volta ,Al Sisi e i suoi protetti, hanno lasciato le loro impronte, hanno svelato le loro paure,hanno messo la firma sulla brutale fine di Giulio.
La domanda,ovviamente,riguarda i governi e il governo italiano che hanno consentito al regime di fare i comodi suoi,in cambio di ricche transazioni commerciali.
Appena qualche mese fa,la presidente Meloni aveva annunciato la “collaborazione” di Al Sisi, ma non aveva voluto  rivelare  il come: “sono cose riservate,ma vedrete..”
Ora abbiamo visto e sentito, il governo egiziano non ha intenzione di collaborare.
Come reagirà il governo italiano? Balbetterà qualcosa? Fingerà di non aver sentito?
Sara il caso di ricordare che la distanza politica  tra collaborazione e “collaborazionismo” é davvero sottile.
La prossima udienza,questa volta nelle aule di piazzale clodio, sarà il tre luglio e,ancora una volta,non mancherà la scorta mediatica che non tornerà a casa sino a quando non ci saranno verità e giustizia per Giulio regeni.

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