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“Giacalone ha rispettato il dettame dell’articolo 21 della Costituzione”. Le motivazioni dell’assoluzione

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A 24 ore dalla pronuncia della sentenza che ha assolto dall’accusa di diffamazione il giornalista trapanese Rino Giacalone che era stato querelato dalla vedova e dai figli del boss mafioso di Mazara Mariano Agate e mandato immediatamente a giudizio dalla Procura di Trapani, pm Franco Belvisi, “per avere offeso la reputazione del signor Mariano Agate”, il giudice monocratico del Tribunale di Trapani, dott. Gianluigi Visco, ha depositato le motivazioni dell’assoluzione che si basa sul riconoscimento di un fatto preciso: Giacalone ha rispettato il dettame dell’articolo 21 della Costituzione, diffamazione non c’è stata – il giornalista richiamandosi alla frase di Impastato, “la mafia è una montagna di merda”, ha concluso un articolo a proposito della morte di Agate e dove aveva ricostruito la sua escalation criminale e stragista appellandolo quale soggetto mafioso come un gran bel pezzo di merda avendo fatto parte di quella montagna – ed è stato rispettato il diritto all’esercizio di critica. Interessante quindi è mettere a disposizione di tutti le motivazioni di questa assoluzione.

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