Fine anni ’80. A cena a casa mia, in via Maria Vittoria, a Torino. Santo è venuto in uno dei suoi blitz torinesi, a salutare per poche ore parenti e amici. Siamo giovani e parliamo di futuro. Di cose da cambiare, che non vanno, nel mestiere e nella politica.
Ci sono ancora Giancarlo Carcano, Umberto Zanatta, Cesare Roccati. I nostri riferimenti, i nostri fratelli maggiori. Mia figlia Daria ha meno di due anni, “gattona” sotto il tavolo e molesta Santo giocando con i peli delle sue gambe. A Daria questa specie di gigante era piaciuto molto, con l’istinto infallibile dei bimbi per le persone buone, che sanno entrare naturalmente in contatto con loro, anche senza parlare.
Anche Claudia, mia moglie, si ricorda bene quella serata. Era stata proprio una bella serata, distensiva e con il piacere di ritrovarsi.