Oggi è morto un vecchio amico, Santo della Volpe. Con lui alcuni decenni fa, con un gruppetto di amici e colleghi abbiamo costruito dal nulla , per intuizione di Beppe Giulietti, il gruppo di Fiesole. Giornalisti, comunicatori, magistrati, gente del cinema, tanti ragazzi delle radio e TV private e dei giornali diocesani. Avevamo una idea fissa. Chi comunica ha enormi responsabilità, sia esso giornalista con tessera o no. Deve essere formato soprattutto nella propria coscienza, deve avere la schiena dritta, deve avere la coscienza a posto. Deve avere il senso del dovere e della solidarietà con i più deboli. Sono passati oltre trent’anni , siamo diventati adulti e anche di più. Forse alcuni di noi oggi sono considerati anche vecchi. Non sono per nulla d’accordo. Forse nel corpo ma non nella testa. Quello che dicevamo trent’anni fa a Fiesole o più recentemente con Articolo 21 è vero ancora di più oggi.
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