Noi siamo stati tuoi amici. Tu, quando ancora non ci conoscevi, ci hai accolto con intelligenza e con la curiosità di chi si sentiva – ed era – libero; eri sincero quando incontravi ognuno di noi. Ti buttavi a capofitto in tante situazioni e sempre gli ideali, le proposte, spesso l’indignazione, ci tenevano uniti e ci aggregavano. Erano gli anni del motto infausto “con la cultura non si mangia”. Grazie a te abbiamo risposto “la cultura non è una spesa: la cultura è un diritto, la cultura è una risorsa”.
In te il mondo della cultura ha trovato negli anni un difensore, uno che credeva nella propria professione come impegno al servizio della Comunità. Ogni volta che c’era un problema di cui era fondamentale far comprendere le reali motivazioni e implicazioni, tu c’eri. Si volesse impedire la chiusura di un’orchestra, oppure tutelare con un’occupazione un teatro, un cinema, un tetto in difesa dell’Università pubblica, eri sempre al fianco di tutti noi. Ti impegnavi per cercare di moltiplicare il sostegno, per tutelare e proteggere giovani e meno giovani, anche se le nostre iniziative di “contestatori” comportavano dei rischi. Erano contestazioni giuste, tu lo sapevi: espressioni del diritto di essere liberi nel pensiero e sempre nel rispetto dei principi della carta costituzionale. Del resto eri così anche nel tuo amato lavoro di giornalista.
Grazie a te abbiamo riempito piazza Navona e piazza Montecitorio, abbiamo fatto volantinaggio per le strade di Roma. Ci hai aiutato a trovare le parole che dessero voce e mettessero in Movimento il diritto all’informazione, alla cultura e all’Università come bene pubblico attraverso principi ispirati alla nostra Costituzione. Con dedizione e pazienza, dopo le tue giornate lavorative e interminabili assemblee, ti ritiravi nel tuo studio e, di notte, perfezionavi testi e documenti che, per mezzo del tuo intervento lucido e saggio, rendevano chiare e forti le nostre idee. Grazie a te molti Movimenti riuscivano a farsi capire.
Insomma eri un tenace, un combattente, uno che non faceva mai pesare la sua saggezza e che sapeva ascoltare. Uno che si arrabbiava pochissimo, e che, quando succedeva, diceva: “lascia stare ci penso io”. E così accadeva: quando te ne andavi, portando con te i documenti nella tua onnipresente borsa di pelle, potevamo essere sicuri che avresti trovato il modo migliore di rendere comprensibili a tutti le nostre istanze.
E’ stata una bella stagione: grazie a te, Santo, parlavano nella stessa piazza registi, musicisti, produttori, danzatori, giornalisti, pittori, attori, lavoratori dello spettacolo, studenti, ricercatori… Finalmente, dopo tanti anni, le categorie della cultura si sentivano riunite. Siamo veramente addolorati e colpiti dalla tua scomparsa. La tenacia con cui hai sempre affrontato tutte le battaglie non ti ha abbandonato neanche negli ultimi momenti. Battaglie che non finiscono: sarai sempre al nostro fianco, continuando ad esserci da esempio.
I tuoi amici
Gli amici del “cenacolo”: Giuseppe Gaudino, Stefania Tuzi, Alessandro Tabusi, RETE 29 aprile, Isabella Sandri, Alessandro Rossetti (ANAC), Carlo Testini (direzione Nazionale ARCI ), MOVEM09 Movimento Emergenza Cultura Lavoro, Gisella Belgeri (presidente Federazione Cemat) , Silvia Luzi (A.p.T.I.), Benedetta Buccellato (A.p.T.I.), Elio Matarazzo (presidente Ass.Tam Tamoline), Enzo De Camillis (sas cinema) , Maria Letizia Compatangelo ) Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea) ASSTeatro , Patrizia Sbordoni (Nuova Consonanza), Viviana Girani, Giovanni Trovalusci (Cemat), Tommaso Fulfaro (segreterio Nazionale Articolo21 liberi di), Gino Aurisio (Fed.it.art.), Alessandro Trigona (ANAC), Maurizio Feriaud (SLC-CGIL), Linda Brunetta (ANART), Giovanni Arnone (Anac), Shkuri Said (Associazione Migrare)