Eravamo quattro ragazzi, quattro giovani colleghi e amici: Santo Della Volpe da Torino, io da Milano, Sandro Ruotolo da Napoli, Salvatore Cusimano da Palermo. Prima per il Tg2 di Alberto La Volpe, poi per il neonato Tg3 di Sandro Curzi cercavamo di raccontare pezzi dell’Italia reale, lontana dal palazzo. Ci incontravamo ai congressi dell’Usigrai, ci raccontavamo le nostre speranze, i nostri problemi, i nostri sogni. Gli anni sono passati, ognuno di noi ha preso la sua strada. Santo è sempre rimasto lo stesso: sorridente e tenace, generoso e puntiglioso, appassionato e autoironico.
Rivederci tutti insieme, gli amici e colleghi di una vita, intorno alla sua Teresa, nella chiesa di sant’Agnese è stato bello e doloroso al tempo stesso ma credo che il regalo più bello, per Santo che non c’è più, sia stato potersene andare così: più che stimato. Amato da tutti. Caro Sebastiano da oggi devi camminare da solo e non è facile ma nei momenti più difficili avrai sempre davanti l’esempio di tuo padre. Una eredità così ricca possono vantarla davvero in pochi.