Presidente dei giornalisti, bandiera di Libera Stampa, Della Volpe se ne è andato. Per me era Santo, un amico. Che un tempo a Torino chiamavo “Sunto”, quando lui, che aveva scritto per il Quotidiano dei lavoratori, fu finalmente assunto in Rai. Santo con cui ho condiviso amicizia e avventure, che ogni tanto sfotticchiavo per la barba folta e i capelli crespi. Mentre ne ammiravo la generosità, l’onestà e la curiosità; che è dote necessaria per far bene il giornalista. Ricordo con più riconoscenza, tra le tante belle cose che ha fatto, i servizi e le inchieste di Santo Della Volpe sui morti d’amianto e su Casale Monferrato.
Che ti devo dire amico mio? Spero che tanti altri facciano come te: lavorino duro, per capire e far capire, siano tenaci e curiosi, si mostrino indomabili.