Le richieste avanzate dall’Usigrai in occasione dell’assemblea aperta dell’8 maggio:
1- anticipo della Concessione di Servizio Pubblico al 2014, quindi di 2 anni
2- riforma delle fonti di nomina dei vertici della Rai, per “rottamare” il controllo di partiti e governi
3- lotta all’evasione del canone, pari a circa 500 milioni di euro l’anno
4- ripristino dell’obbligo di redazioni Rai in ogni regione
5- rischio svendita di quote di minoranza di RaiWay e contrarietà alla perdita del controllo pubblico.
6- no al prelievo forzoso di 150 milioni nel merito e nel metodo (con un atto illegittimo che utilizza i soldi pagati da cittadini per il Servizio Pubblico, per di più a metà dell’anno finanziario)
Le risposte del governo:
1- anticipo della Concessione di Servizio Pubblico al 2014, quindi di 2 anni
2- riforma delle fonti di nomina dei vertici della Rai nel 2014
3- riforma del canone per abbattere l’evasione nel 2014
4- via libera all’emendamento per confermare una redazione Rai in ogni regione.
5- resta la vendita di quote di minoranza di RaiWay.
Via libera all’emendamento per eliminare il potere al Presidente del Consiglio di autorizzare la vendita di quote di maggioranza.
6- il prelievo forzoso di 150 milioni resta.
Ma l’Ebu (l’Associazione dei Servizi pubblici europei) ha scritto al presidente della Repubblica Napolitano per lanciare l’allarme sul fatto che il taglio mette a rischio l’indipendenza del Servizio Pubblico.
In sostanza ciò che sostiene anche il prof.Alessandro Pace nel parere pro veritate chiesto dall’Usigrai (disponibile in versione intergrale sul sitowww.usigrai.it).
Questi i fatti.
Queste le notizie.
Alla luce delle quali l’Usigrai ha deciso di sospendere lo sciopero dell’11 giugno.
Ovviamente ogni opinione è legittima.
E difendo il diritto costituzionale, sancito dall’art.21, di ognuno di esprimere liberamente la propria opinione.
* Pubblicato sul profilo Facebook di Vittorio Di Trapani