Indicata come bersaglio perché ha osato scrivere quel che pensa dei 5 Stelle. Letta: “lapidata”. Boldrini: “pestaggio 2.0”. La solidarietà di GiULiA.
Di Silvia Garambois
Grillo, giù le mani da Maria Novella.
Messa all’indice sul blog del Movimento, indicata come un bersaglio, scelta per inaugurare la nuova rubrica “Giornalista del giorno”: Maria Novella Oppo, una grande giornalista, una vita all’Unità, una che non le ha mai mandate a dire ma le ha sempre dette come le vedeva e le sentiva, una che non fa sconti a nessuno, e che neppure in questo momento – ne sono certa – ha bisogno di aiuto per reggere l’urto della corazzata-Grillo. Ma, cara Maria Novella, come GiULiA – giornaliste unite, libere e autonome – non possiamo essere altro che al tuo fianco. E siamo tante e tanti.
Il premier Enrico Letta in un tweet ha scritto che è stata “lapidata”; per Laura Boldrini è “la versione 2.0 dei pestaggi di un tempo”; il cdr dell’Unità dichiara: “Siamo tutti Maria Novella”; l’Unione nazionale Cronisti, insieme ai Cronisti Lombardi, denuncia la “vergognosa prassi di mettere alla gogna”, la Fnsi parla della “lista di proscrizione dei giornalisti nemici”: “Tra una querela presentata per intimidire e una lista nera diffusa per denigrare c’è poca differenza. Il risultato è spegnere la voce dell’informazione, che non è mai comoda o scomoda ma semplicemente la voce pluralista della Democrazia”.
Giù le mani da Maria Novella, accusata di aver scritto nel suo ultimo “Fronte del video” – rubrica che tiene da ben oltre dieci anni, su carta e on-line, senza mai farsi troppi amici: “Ogni giorno una pagliacciata dei grillini […] fanno casino […] dimostrano di non saper fare e di non aver fatto niente per il popolo italiano […] inscenano gazzarre […] sono succubi di Berlusconi”.
Ma il suo “Fronte del Video” Maria Novella lo firma, ci mette la penna e pure la faccia: si chiama diritto di critica, e assai spesso anche diritto di cronaca. Più semplicemente libertà di stampa.
I blog magmatici, invece ed assai spesso, non si sa neppure chi li scrive.
No, non siamo Maria Novella: la sua firma prestigiosa è tutta sua. Ma siamo con lei. Per difendere la libertà di raccontare come vediamo il mondo.