Oggi, lunedì 24 giugno la Camera dei Deputati inizia a discutere una mozione che chiede la cancellazione della partecipazione italiana al programma dei cacciabombardieri F-35 Joint Strike Fighter, firmata da 158 parlamentari di SEL, PD e M5S. La campagna “Taglia le ali alle armi”, promossa dalla Campagna Sbilanciamoci!, la Rete Italiana per il Disarmo e la Tavola della pace, ti invita a scendere in piazza per sostenere questa nuova iniziativa parlamentare e tutte quelle che si renderanno necessarie per bloccare una scelta sbagliata e dannosa. I 14 miliardi di euro per comprare (e gli oltre 52 miliardi per l’intera vita del programma) un aereo con funzioni d’attacco, capace di trasportare ordigni nucleari, possono essere spesi meglio: per creare nuovi posti dilavoro, per finanziare la scuola pubblica, i servizi sanitari e sociali.
Chiediamo ai Deputati di votare la mozione che chiede al Governo di cancellare gli F35. L’appuntamento è a Roma in piazza Montecitorio ore 18-20.
“Articolo 21 parteciperà al sit-in indetto dalle associazioni che chiedono di porre fine al programma di acquisto dei cacciabombardieri F35. Questa settimana, inizierà anche la discussione della mozione firmata da 158 parlamentari e che va in questa direzione. Per altro, ci sono nazioni che hanno giá deciso di uscire dal programma che si é rivelato, al di lá di tutte le altre motivazioni, costoso, mal concepito e mediocremente progettato. Ci auguriamo – affermano Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21 – che, su un tema così rilevante per tutti i media e in primo luogo il servizio pubblico voglia non solo registrare le ragioni di chi si oppone, ma anche raccontare quanto sta accadendo in altre nazioni, le perplessità maturate persino dentro il Pentagono, i rapporti riservati consegnati alle autorità competenti, gli interessi economici in gioco. Mai come in questo momento la pubblica opinione ha il diritto di essere informata sul come e perché saranno spesi i loro soldi, soprattutto quando si tratta di armi ed armamenti. Dalle istituzioni e dalle forze politiche sarebbe lecito attendersi su questi temi almeno la stessa sensibilità più volte manifestata da Papa Francesco”.