Franca Rame ci ha lasciati oggi. Il mio ricordo va immediatamente al suo monologo Lo stupro che andò in onda nel 1988 su rai1. Franca Rame nel 1973 fu rapita da 5 uomini esponenti dell’estrema destra, la violentarono, le spensero le sigarette sul corpo, le tagliarono la pelle con delle lamette mentre le dicevano: “Muoviti puttana, devi farmi godere”. Il reato fu denunciato ma la sentenza arrivò solo 25 anni dopo quando ormai era prescritto. Come per altri crimini perpetuati per mano dei neofascisti i responsabili non vennero mai scoperti.
Ci vuole un coraggio incredibile nel raccontare e mettere a disposizione il proprio dolore, Franca Rame inserì nel suo spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa” questa terribile vicenda, la sua voce si fece voce di tutte le donne violentate. La vita di Franca Rame legata fino dagli anni ’50 a quella di suo marito Dario Fo, è stata una vita ricca di arte messa a servizio dell’impegno civile, una vita coerente con gli ideali che ha sempre manifestato apertamente, coerente con il suo essere donna libera nonostante la violenza, la censura e tutta l’ingiustizia che aveva subito. Ogni cittadino italiano che crede nella onestà e nei diritti ha un grosso debito di gratitudine con questa immensa artista, ci ha insegnato il coraggio di non smettere mai d’impegnarsi per i valori in cui crediamo, ci ha insegnato la dignità e quanto sia importante non tacere mai davanti ad ogni tipo d’ingiustizia. Grazie Franca.